Essere genitori

Peppa Pig augura su Twitter «buon mese del Pride»

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Sul profilo Twitter «Peppa Pig Official» il 1° giugno è apparso un messaggio di celebrazione del «mese del Pride», cioè dell’inizio di giugno mese dell’Orgoglio omosessuale.

 

Nel messaggio si legge «Happy Pride Month» («Buon mese del Pride») tra da emoji dell’arcobaleno simbolo degli LGBT. «Ecco per celebrare l’amore»

 

Più sotto, l’immagine che ritrae i personaggi della serie uniti sotto l’arcobaleno con su scritto «Happy Pride».

 

 

Peppa Pig, come noto, è un cartone rivolto a bambini in età prescolare. Si tratta del cartone per bambini più seguito in Gran Bretagna e probabilmente anche in altri Paesi.

 

Immediate sono arrivate le polemiche da parte di genitori che hanno espresso il fatto che dovrebbe essere una scelta loro se presentare o meno ai propri figli il concetto di omosessualità e altri stili di vita di identità sessuale o di genere.

 

«Perché state facendo questo??? Siete una meravigliosa trasmissione per bambini e state rovinando tutta quella buona volontà!» scrive sconsolato un utente.

 

«Fermatevi. Questo è del tutto inappropriato per un programma per bambini» scrive un’altra utente Twitter. Un’altra ancora scrive: «Sto bruciando tutta la roba di Peppa Pig di mia figlia».

 

Vi sono commenti ancora più pesanti che riguardano cose che non nomineremo.

 

Come riportato da Renovatio 21, il cartone della maialina anche in Italia è stato al centro di polemiche politiche. In un’intervista al Corriere della Sera a poche ore dalle elezioni 2022, il compagno di Giorgia Meloni Andrea Giambruno ha dichiarato che farebbe vedere a loro figlia una puntata di Peppa Pig dove vi sono due mamme.

 

«Posso anche fargliela vedere e, se dovesse chiedere perché ci sono due madri, glielo spiego. Però, una cosa è una scelta spiegata da un genitore, un’altra è far passare forzatamente un concetto» dichiarò il convivente del primo ministro.

 

La celebrazione del Pride è ora trasversale e onnipresente, al punto da far sospettare che sia obbligatoria. Si colorano dell’arcobaleno LGBT tutte le più grandi aziende del mondo (anche quelle che producono armamenti…), si adornano con bandiere LGBT le ambasciate USA, compresa quella presso la Santa Sede.

 

Il fenomeno è percolato anche nell’industria dell’intrattenimento dei bambini, con esiti che alcuni possono definire inquietanti.

 

Va ricordato che il mese dell’Orgoglio (incredibile che la festività duri un mese; incredibili che Paesi cristiani festeggino l’orgoglio, considerato peccato capitale che mette se stessi davanti a tutto, persino a Dio) ha origini violente.

 

Come riportato da Renovatio 21, la festa del Pride Month ha origine violente: l’intero mese (si sono allargati) celebra la rivolta avvenuta la notte tra il 27 e il 28 giugno 1969 quando gli omosessuali di un locale gay – lo Stonewall Inn – reagì ad un’ispezione della polizia scatenando una vera e propria rivolta violenta.

 

Una squadra della Tactical Police Force della Polizia di Nuova York fu mandata a salvare gli agenti intrappolati nel locale. Una falange di agenti antisommossa brigò fino alle 4 del mattino per sedare il moto LGBT (all’epoca, ovviamente, tale acronimo non esisteva).

 

Come la violenza omosessuale finisca ricordata e celebrata perfino negli spettacoli per i bambini, è qualcosa che interroga profondamente l’ora presente.

 

 

 

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