Cina

Pechino, 7° Plenum: il Partito Comunista prepara il campo al nuovo mandato di Xi

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Il 16 ottobre si apre il 20° Congresso del Pcc, che rinnoverà i vertici del potere. Lotta intestina tra le diverse anime del Partito. La leadership dovrebbe aver già trovato un compromesso. Economia nazionale mai così male negli ultimi 40 anni: probabile Xi abbia dovuto trattare con i suoi avversari.

 

 

Il 19° Comitato centrale del Partito comunista cinese (PCC) si è riunito ieri per la sua settima sessione plenaria. L’apparenza è quella di una «ordinata» vigilia del 20° Congresso del Partito, che si aprirà il 16 ottobre e rinnoverà gli organi decisionali del regime per i prossimi cinque anni.

 

I segnali sono tutti per il riconoscimento di un nuovo mandato quinquennale (e forse di più) al segretario generale del PCC e presidente del Paese Xi Jinping. Si tratterebbe di una modifica alla regola dei due quinquenni al potere per il supremo leader.

 

Ai circa 370 esponenti del Comitato centrale, Xi ha presentato un rapporto sul lavoro svolto negli ultimi cinque anni. Wan Huning, membro del Comitato permanente del Politburo e ideologo capo del PCC, ha illustrato invece un progetto di revisione dello statuto del Partito che dovrebbe elevare in modo ulteriore la posizione di Xi e consolidare la sua eredità politica.

 

Che i giochi siano fatti per Xi si desume da alcuni indizi tipici del regime cinese. In questi giorni i media di Stato continuano a dare ampio spazio al presidente, esaltando i suoi pensieri, le sue posizioni e filosofie politiche. Ciò significa che gli alti dirigenti del Partito già conoscono in larga parte come sarà la nuova formazione dell’Ufficio politico (Politburo, con 25 componenti) e del suo Comitato permanente, il vero organo decisionale in Cina, formato da sette membri (numero che può cambiare).

 

Dal Congresso usciranno anche i nuovi vertici della Commissione militare centrale, del Segretariato del Partito, del Consiglio di Stato (governo) e dell’Assemblea nazionale del popolo e della Conferenza politica consultiva del popolo cinese.

 

Fonti locali a conoscenza delle dinamiche interne del Partito hanno detto ad AsiaNews che la lotta intestina è stata feroce. Malgrado ciò la leadership ha agito in modo da trovare una soluzione equilibrata che non danneggiasse l’immagine pubblica del PCC.

 

In modo paradossale Xi si appresta a raggiungere livelli di potere prima avuti solo da Mao Zedong e Deng Xiaoping quando l’economia cinese si trova nella condizione peggiore degli ultimi 40 anni, da quando proprio Deng ha avviato il processo di «riforma e apertura». Questo dato di fatto potrebbe avere indebolito il segretario generale, obbligandolo a compromessi con i suoi avversari interni, soprattutto il premier Li Keqiang.

 

 

 

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Immagine di Taiwan Presidential Office via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0); immagine modificata

 

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