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Parroco «sposa» due donne in Comune indossando la fascia tricolore

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Mentre il Vaticano si appresta ad approvare matrimoni e funerali officiati da laici — epperò, ci tengono a precisarlo, «senza tariffari», come il problema fosse questo — a Sant’Oreste, comune della provincia di Roma, si è già andati oltre.

 

Un prete, con delega del sindaco e con tanto di fascia tricolore, ha «sposato» in Municipio due donne. 

Un prete, con delega del sindaco e con tanto di fascia tricolore, ha «sposato» in Municipio due donne

 

Secondo quanto afferma l’Adnkronos, prima agenzia a raccogliere informazioni a riguardo, l’unione LGBT avrebbe avuto luogo l’11 luglio scorso.

 

Nei giorni precedenti a tale data, il parroco di San Lorenzo si sarebbe recato dal sindaco Valentina Pini, per chiedere esplicitamente di poter unire in matrimonio civile e in Comune le due donne.

 

La prima cittadina ha spiegato all’Adnkronos come sono andate le cose:

«Il parroco mi ha chiesto di potere avere la delega per sposare le due donne perché è prerogativa del sindaco concederla e, nella volontà di non ledere i diritti di nessuno, gliela ho data»

 

«Il parroco mi ha chiesto di potere avere la delega per sposare le due donne perché è prerogativa del sindaco concederla e, nella volontà di non ledere i diritti di nessuno, gliela ho data»

 

La funzione, come dicevamo, sarebbe stata officiata dal parroco addirittura con fascia tricolore, come conferma sempre il sindaco.

 

«La cerimonia è avvenuta in Comune», precisando che «avendo una certa confidenza col parroco ho detto pure di valutare l’opportunità di questa cerimonia. Ecco come sono andate le cose».

Questa è la chiesa di oggi, con un clero invertito e contronatura dal quale non si può che fuggire a gambe levate

 

Il sindaco ha poi voluto sottolineare di aver concesso «la delega solo nella volontà di non ledere i diritti di nessuno».

 

Non ci meravigliamo del sindaco ma, statene certi, non ci meravigliamo nemmeno del parroco che profana e sacrilega il proprio ministero: questa è la chiesa di oggi.

 

Con un clero invertito e contronatura dal quale non si può che fuggire a gambe levate.

 

 

 

 

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