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Parla il capo della Wagner Evgenij Prigozhin

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Il gruppo Wagner spaventa gli Stati Uniti perché è disposto a resistere al bullismo americano in tutto il mondo, ha affermato lunedì il fondatore della compagnia militare privata Yevgeny Prigozhin, rispondendo a una domanda della testata governativa russa RT.

 

Washington ha dichiarato la scorsa settimana che avrebbe designato il PMC russo come organizzazione criminale internazionale, accusandolo di «atrocità diffuse e violazioni dei diritti umani».

 

«A differenza delle forze paramilitari americane», ha dichiarato Prigozhin in una risposta scritta, «Wagner PMC [Private Military Contractor, ossia «appaltatore militare privato», ndr] elimina solo i nemici della pace e non commette crimini. Ovviamente, se usi i doppi standard, puoi scavare sporco su chiunque».

 

Gli Stati Uniti sono l’unico Paese nella storia ad aver utilizzato armi nucleari e «organizzato guerre e rivoluzioni» in «Corea, Vietnam, Afghanistan, Libia, Siria, Mozambico, Africa centrale e così via», ha osservato Prigozhin, aggiungendo che in alcuni di questi Paesi in cui Wagner entrò e «pose fine a queste guerre con il pugno di ferro»

 

Definendo il «potente sindacato criminale degli Stati Uniti, che vive dei soldi di tutto il mondo», Prigozhin ha detto che la Wagner era «più simile alla polizia buoncostume» al confronto.

 

Washington ha addestrato «fuorilegge e terroristi in tutto il mondo in modo che ci fossero problemi ovunque» mentre «l’isola blu da sogno chiamata Stati Uniti» vive in pace, ha aggiunto. Abituati a persone che non reagiscono o si lasciano intimidire dagli insulti, gli americani non sanno cosa fare con Wagner, che «guarda negli occhi la personificazione del male globale senza paura».

 

«Conosco molti segreti che sono molto sconvolgenti per gli americani. Ho testimoni che ricordano come i funzionari della CIA addestrarono Osama Bin Laden e portarono sacchi di denaro e armi all’ISIS in Siria e in altri paesi. Stavano preparando fuorilegge e terroristi in tutto il mondo in modo che ci fossero problemi ovunque: in Europa, Africa, Asia, Sud America».

 

Prigozhin ha quindi affermato che l’obiettivo degli Stati Uniti è quello di smantellare la Russia proprio come ha fatto con l’URSS, quindi affrontare la Cina, al fine di mantenere la sua egemonia globale.

 

«PMC Wagner non è un Paese o un regime; piuttosto è una forza giovane e sfrenata, motivo per cui è così temuta dagli americani. Hanno cercato di distruggere questa forza a Deir ez-Zor [in Siria, ndr] nel 2018, ma ha recuperato il suo spirito ed è in grado di guardare negli occhi la personificazione del male globale senza paura».

 

«È molto importante notare che non ci siamo mai comportati in modo aggressivo nei confronti degli americani, ma, tuttavia, non abbiamo accettato la loro maleducazione. In più di un’occasione, abbiamo catturato gruppi armati e ufficiali dell’intelligence americana che hanno tentato di danneggiare il PMC Wagner e hanno organizzato tentativi di omicidio. Ogni volta li prendevamo a calci in culo e li lasciavamo andare in pace (ci sono un sacco di riprese video), e, prima di rimandarli a casa, gli davamo da mangiare pranzo e cena».

 

«Ecco perché gli americani sono perplessi: non li tocchiamo, ma non ci lasciamo nemmeno prendere in giro. Ecco perché sono così arrabbiati. Non vogliamo ciò che è loro, ma non rinunceremo a ciò che è nostro. Oh, cavolo, hai davvero toccato un nervo scoperto. Credo di aver risposto esaurientemente» conclude Prigozhin.

 

Il Gruppo Wagner è stato originariamente fondato nel 2014. Nell’ultimo anno, i suoi combattenti hanno preso parte a battaglie contro l’esercito ucraino nel Donbass. All’inizio di questo mese, il ministero della Difesa russo ha riconosciuto il ruolo di Wagner nella cattura della città chiave di Soledar.


 

Le autorità statunitensi hanno accusato il PMC di non specificate «violazioni dei diritti umani» in Siria e nella Repubblica Centrafricana, dove Wagner ha aiutato il governo contro gli insorti jihadisti. Il mese scorso, il Dipartimento di Stato ha dichiarato Wagner una «entità di particolare interesse» per la libertà religiosa in Africa, nella stessa categoria di Al-Qaeda e ISIS.

 

Come noto, in Africa la Wagner sta assistendo diversi governi, specie nei Paesi centro-occidentali, sottraendo di fatto quella regione all’influenza dei francesi, che sono talvolta accusati dai locali di essere dietro alle bande di terroristi islamici che funestano quelle terre.

 

Prigozhin, detto il «cuoco di Putin» per la sua prossimità con il presidente della Federazione Russa, era ritenuto dai fautori del Russiagate (ossia l’interferenza politica russa per le elezioni presidenziali USA 2016 la supposta collusione tra Mosca e Trump, poi dimostratasi una enorme fake news) come l’uomo dietro il famigerato Internet Research Agency di San Pietroburgo, ente da cui – secondo la vulgata del Partito Democratico USA – sarebbe partita una campagna psicagogica sull’elettorato americano via social media.

 

Nei social russi è invece apparso di recente un video di Prigozhin che visita alcuni prigionieri di guerra ucraini per la fine dell’anno, portando loro dei mandarini. «Sono slavi come noi», dice il capo della Wagner, che poi stringe le mani ai soldati di Kiev (che si alzano tutti in piedi pur senza sapere chi sia) e fa loro gli auguri, ricevendo in cambio ringraziamenti.


La libertà con cui il Prigozhin scrive alle testate giornalistiche non è nuova. Interpellato dal New York Times, che aveva fatto un enorme reportage sulle attività minerarie russe in Sudan, aveva mandato una lettera a suo modo gustosissima.

 

«In una vistosa offerta per il sostegno dei sudanesi, il signor Prigozhin ha donato 198 tonnellate di cibo ai sudanesi poveri l’anno scorso durante il mese festivo del Ramadan. “Un regalo da Evgenij Prigozhin”, si leggeva sui pacchetti di riso, zucchero e lenticchie, sotto uno slogan che ricordava gli abissi della Guerra Fredda: “Dalla Russia con amore”» scriveva il New York Times, cercando di descrivere come le società russe di Prigozhin si stessero comprando il favore dei locali.

 

Nella sua risposta scritta al NYT, che confermava la donazione, il Prigozhin diceva che lo aveva fatto per volere di una donna sudanese con la quale aveva «rapporti amichevoli, camerateschi, di lavoro e sessuali».

 

Recentemente il capo di Wagner ha dichiarato che nel futuro prossimo «YouTube sarà chiusa e quelli che continuano ad usarla saranno puniti».

 

 

 

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

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