Terrorismo

Papua: strage milizie indipendentiste, almeno 9 morti

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L’attacco è avvenuto sull’altopiano di Nduga. Nella regione c’è un clima di forte tensione dopo l’approvazione di una legge con cui qualche giorno fa Jakarta ha ridisegnato i confini amministrativi, aggiungendo 3 province. Le comunità locali temono che dietro la promessa di sviluppo si nasconda un’ulteriore militarizzazione. Da mesi il conflitto a bassa intensità che dura da decenni si è fatto più violento.

 

 

Nove persone sono state uccise questa mattina a colpi di arma da fuoco nella regione di Papua, in Indonesia, in un attacco che la polizia indonesiana attribuisce alle milizie separatiste. L’attacco, il più letale degli ultimi anni, secondo quanto riferito dalle forze di sicurezza di Jayapura all’agenzia di stampa Antara si sarebbe verificato nella remota zona dell’altopiano di Nduga.

 

L’attacco arriva pochi giorni dopo le proteste per una nuova legge che prevede un cambiamento nella suddivisione amministrativa della regione passando da due (Papua e Papua Occidentale) a cinque province, con l’aggiunta di Papua Sud, Papua Centrale e Papua Altopiano. Il governo sostiene che le nuove realtà amministrative accelereranno lo sviluppo, miglioreranno l’erogazione dei servizi pubblici e creeranno maggiori opportunità per i papuani di entrare nel servizio pubblico.

 

Ma i critici sostengono che la mossa darà a Jakarta più potere sulla regione lontana e ricca di risorse, dove si combatte una guerriglia a bassa intensità per l’indipendenza da quando l’area è diventata parte dell’Indonesia dopo un voto controverso sotto la supervisione dell’ONU nel 1969. In particolare le comunità locali temono che le nuove province diventino il pretesto per una militarizzazione ancora più forte e l’afflusso di personalità e funzionari non indigene nei posti di governo.

 

L’Esercito di Liberazione della Papua Occidentale – che il governo di Jakarta ha designato come organizzazione terroristica – ha respinto la suddivisione amministrativa, minacciando di uccidere qualsiasi funzionario coinvolto.

 

Un rapporto dell’Institute for Policy Analysis of Conflict questa settimana aveva affermato che l’Esercito di Liberazione della Papua Occidentale ha «scatenato un livello di violenza senza precedenti in Papua» dalla «dichiarazione di guerra» del 2018, principalmente per la capacità del gruppo di acquisire più armi.

 

Secondo il rapporto, gli attacchi dei separatisti papuani stanno impegnando sempre più attivamente le forze di sicurezza indonesiane e stanno aumentando anche gli attacchi contro i civili.

 

 

 

 

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Immagine da AsiaNews.

 

 

 

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