Persecuzioni
Papa Leone XIV esorta i cristiani del Medio Oriente a «restare nelle loro terre natali»
Nel contesto delle preoccupazioni per il futuro del cristianesimo in Terra Santa, papa Leone XIV ha esortato i cristiani del Medio Oriente a «rimanere nelle loro terre natali».
«Desidero ringraziare Dio per tutti coloro che, nel silenzio, nella preghiera e nell’abnegazione, seminano semi di pace», ha detto Leone XIV nella seconda udienza con messa del suo pontificato, dove Leone ha accolto i pellegrini in Vaticano per il Giubileo delle Chiese Orientali che si svolge questa settimana. Riprendendo il suo tema già importante, quello di invocare e porre fine ai numerosi conflitti che imperversano in tutto il mondo, il nuovo Papa ha anche incoraggiato i cristiani mediorientali a rimanere saldi e a rimanere nella loro patria.
«Ringrazio Dio per quei cristiani – orientali e latini – che, soprattutto in Medio Oriente, perseverano e rimangono nelle loro terre d’origine, resistendo alla tentazione di abbandonarle. Ai cristiani deve essere data la possibilità, e non solo a parole, di rimanere nelle loro terre natali con tutti i diritti necessari per un’esistenza sicura. Per favore, impegniamoci per questo!»
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Negli ultimi anni, il numero di cristiani in Medio Oriente ha subito un calo significativo, come attestato da numerosi rapporti e gruppi di ricerca. Sono state documentate persecuzioni di cristiani da parte di musulmani ed ebrei, soprattutto a seguito della drastica escalation dei conflitti nella regione della Terra Santa.
Quelli delle comunità cristiane che hanno scelto di rimanere hanno dovuto affrontare notevoli persecuzioni e difficoltà.
Tuttavia Leone ha sottolineato come tale presenza fisica nelle loro nazioni d’origine sia una testimonianza di fede:
«Grazie, cari fratelli e sorelle dell’Oriente, terre dove è sorto Gesù, Sole di Giustizia, per essere “luci nel nostro mondo”». «Continuate a distinguervi per fede, speranza e carità, e nient’altro. Che le vostre Chiese siano esemplari e che i vostri Pastori promuovano la comunione con integrità, soprattutto nei Sinodi dei Vescovi, affinché siano luoghi di fraternità e di autentica corresponsabilità».
Citando San Simeone, Leone esortò anche i cristiani del Medio Oriente a praticare il distacco dal «potere o dall’apparenza mondana» e a rimanere così «fedeli nell’obbedienza e nella testimonianza evangelica».
L’organizzazione per i diritti umani Persecution.org ha scritto l’anno scorso che «luoghi come l’Iraq, la Siria, i Territori Palestinesi e, in misura minore, l’Egitto e il Libano hanno visto un proseguimento dello storico esodo di cristiani solo nell’ultimo decennio. Il declino è particolarmente significativo se si considera che queste comunità sono tra le più antiche del mondo».
La popolazione cristiana in Iraq e Siria si è «ridotta tra il 75% e l’85% negli ultimi 20 anni e la comunità cristiana della Palestina si trova in una situazione di minaccia, come dimostrano i cristiani di Gaza che stanno quasi per estinguersi nell’ultima guerra israelo-palestinese», ha riferito il gruppo.
Nei pochi discorsi che ha avuto modo di pronunciare da quando è stato eletto giovedì scorso, Leo ha sottolineato l’importanza di portare la pace in tutto il mondo.
Rivolgendosi ai pellegrini del Giubileo, il Papa ha ribadito la sua determinazione personale e ufficiale di realizzare questo obiettivo:
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«Da parte mia, farò ogni sforzo affinché questa pace possa prevalere. La Santa Sede è sempre pronta ad aiutare a riunire i nemici, faccia a faccia, a parlarsi, affinché i popoli di tutto il mondo possano ritrovare la speranza e recuperare la dignità che meritano, la dignità della pace. I popoli del nostro mondo desiderano la pace, e ai loro leader rivolgo un appello con tutto il cuore: incontriamoci, parliamo, negoziamo! La guerra non è mai inevitabile».
Finora la pace è sembrata difficile da raggiungere nella regione della Terra Santa e il Patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha ripetutamente esortato i leader ad abbandonare la reciproca opposizione per elaborare un piano di pace.
Rientrato di recente a Gerusalemme, il cardinale ha ribadito queste speranze e ha espresso la sua solidarietà ai cristiani in Siria.
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Immagine di Edgar Beltrán, The Pillar via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International