Contraccezione

Papa Francesco apre al controllo delle nascite: la moralità è «sempre in via di sviluppo»

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Lo sdoganamento della contraccezione – e della riproduzione artificiale – è decisamente sulla rampa di lancio vaticana.

 

Renovatio 21 ne ha parlato pochi giorni fa, quando la Pontificia Accademia per la Vita di Monsignor Paglia ha lanciato un nuovo libro di Bioetica che sembrava spalancare la porta cattolica alla rivoluzione sessuale e riproduttiva, seppellendo una volte per tutte l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI.

 

Durante il suo volo di ritorno dal Canada sabato, papa Francesco ha risposto a una domanda riguardante il divieto della Chiesa cattolica sui contraccettivi, affermando che dogma e moralità sono «sempre in via di sviluppo».

 

La giornalista Claire Giangravè di Religion News Service ha chiesto: «Molti cattolici, ma anche molti teologi, credono che sia necessario uno sviluppo nella dottrina della Chiesa per quanto riguarda gli anticoncezionali. (…) è aperto, insomma ad una rivalutazione in questo senso? O esiste una possibilità per una coppia di considerare gli anticoncezionali?».

 

La risposta del pontefice è stata piuttosto netta. «Sappiate che il dogma, la morale, è sempre in una strada di sviluppo»

 

Il papa ha altresì definito la questione come «molto puntuale». Ossia, ha ritenuto di dare una risposta chiara e completa.

 

Egli ha quindi aperto la porta alla «ricerca» teologica, dove per ricerca si intende la possibilità di varcare i limiti.

 

«Non si può fare teologia con un “no” davanti. Poi sarà il Magistero a dire: “No, sei andato oltre, torna”. Ma lo sviluppo teologico deve essere aperto, i teologi ci sono per questo» ha detto Bergoglio.

 

Quindi l’argentino si è riferito esattamente al libro di cui abbiamo discusso: «Sul problema degli anticoncezionali, so che è uscita una pubblicazione, su questo tema e altri temi matrimoniali. Sono gli atti di un congresso e nel congresso ci sono le “ponenze”, poi discutono fra loro e fanno le proposte».

 

Diviene insomma chiaro che la pubblicazione del libro, e ancora prima il convegno del 201  che lo ha originato, fa parte di un’operazione decisa con forza dallo stesso vertice vaticano. L’operazione che è altro non se non il semaforo verde alla contraccezione e, non troppo secondariamente, ai bambini prodotti in laboratorio.

 

Come scritto da Renovatio 21, l’operazione di convegno, libro e ora dichiarazione aerea papale sono con probabilità l’annuncio di una prossima enciclica sull’argomento, quella che abolirà definitivamente il divieto cattolico alla contraccezione così come ribadito nella Humanae Vitae di Paolo VI. Non si tratta di un pensiero peregrino, se, recensendo il volume acui si riferisce Bergoglio, la Civiltà Cattolica, storica rivista dei Gesuiti, lo scorso 2 luglio ha pubblicato un articolo intitolato «Rileggere l’etica teologica della vita alla luce delle sollecitazioni di papa Francesco».

 

Parlare di morale «sempre in sviluppo» significa semplicemente pensare alle cose umane come mode che cambiano: ad esempio ieri il divorzio, l’aborto, i matrimoni omosessuali erano inaccettabili, oggi lo possono essere, perché tutto scorre, e non c’è una verità unica e più grande, immutabile, a cui conformarsi. Oggi sono impensabili la zoogamia, il cannibalismo, l’unione con i robot: domani chissà – se la morale può cambiare, e si sviluppa con il progredire degli anni, queste sono solo alcune delle cose che dobbiamo aspettarci.

 

È il caso di soffermarsi sulla dichiarazione bergogliana, più aperta e specifica che mai, sullo «sviluppo del dogma».

 

L’evoluzione del dogma è il fondamento del modernismo teologico – e non solo quello. Tutto è assoggettato al divenire del mondo, quindi anche la religione. Niente è immutabile – nemmeno Dio: quindi l’esistenza umana deve seguire, più che la legge divina, la legge del mondo.

 

Ciò ovviamente è ciò che il mondo e il suo principe vuole dalla chiesa: la sottomissione dello spirito alla materia, e quindi il cambiamento dei concetti eterni della verità cattolica, i dogmi, e con essi la sottomissione della sposa di Cristo tutta al potere mondano.

 

Secoli di storia, in ogni luogo della terra, dall’antica Roma al Giappone del XVI secolo, dall’Inghilterra elisabettiana al mondo comunista, ci rivelano questo quadro. Persecuzione e inquinamento della dottrina,  così opera l’Impero del mondo contro la Chiesa: per distruggerla deve annacquarla, spogliarla della sua eternità – cioè del suo elemento irriducibile, finale. Cioè spogliarla di Dio.

 

Che mondo prepara, quindi la chiesa di Bergolio? Un mondo senza Dio, popolato di esseri artificiali.

 

E quindi, chi sarà il signore di questa umanità sintetica?

 

Tante volte, Renovatio 21, ha tentato di dare una risposta a questa domanda apocalittica.

 

Qualcuno, a questo punto, può capire come mai alla gerarchia vaticana mai è importato nulla delle linee cellulari di aborto nei vaccini. Anzi, come mai, con l’arrivo della pandemia, ne ha promosso l’uso anche con l’obbligo, dentro e fuori dalle mura leonine.

 

Dunque, Bergoglio è il pontefice di cosa?

 

Lo vedete, ora, il disegno?

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

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