Persecuzioni

Pakistan, ragazza cristiana rapita in casa e costretta a matrimonio forzato

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

Narcotizzata da un’amica e portata via mentre i genitori dormivano al piano di sopra. Il giorno dopo è stata registrata la conversione all’islam e il matrimonio, mentre la polizia non prende in carico la denuncia. Human Rights Focus Pakistan che sta seguendo il caso: «Ogni anno più di 1000 storie come questa».

 

 

Una ragazza cristiana di 15 anni, M. P., residente a Faisalabad nella Muzafar Colony, è stata rapita e costretta al matrimonio e alla conversione da un conoscente musulmano in un nuovo caso di questa piaga che colpisce le minoranze in Pakistan.

 

La sera del 22 giugno M. era a casa sua insieme all’amica e vicina di casa musulmana G.. Quando la famiglia di M. è andata a dormire G. ha dato da bere a M. un bicchiere d’acqua mescolato con droga e sonniferi: quando la ragazza si è addormentata ha chiamato il fratellastro M. A. e l’hanno portata via.

 

Accortisi verso mezzanotte dell’assenza della ragazza i genitori hanno iniziato a cercarla, andando anche a casa di G. ma non hanno avuto notizie finché alcuni vicini hanno raccontato loro di aver visto G., M. e un’altra persona caricarla su un’auto in stato di incoscienza.

 

A quel punto la famiglia di G. ha detto al padre che M. deve convertirsi all’Islam e sposarsi con M. A. I genitori si sono rivolti alla polizia che non ha però registrato la denuncia, presumendo che la ragazza avesse agito di sua spontanea volontà. A quel punto la coppia ha chiesto aiuto a Human Rights Focus Pakistan (HRFP) che sta seguendo la vicenda.

 

Nel frattempo gli autori hanno presentato al tribunale di Faisalabad un certificato di conversione e il certificato di matrimonio datato 23 giugno, con la falsa attestazione che M. si sarebbe sposata volontariamente.

 

I genitori contestano il documento in cui figura anche che la ragazza avrebbe 18 anni, mentre invece è minorenne.

 

Naveed Walter, presidente di Human Rights Focus Pakistan (HRFP), ha dichiarato che questo nuovo caso testimonia la crescita allarmante di rapimenti, conversioni e matrimoni forzati.

 

«Il governo – commenta – dovrebbe intraprendere azioni serie per proteggere le ragazze cristiane e indù, che sono considerate un bersaglio facile. Secondo le ultime stime, ogni anno si verificano più di 1.000 incidenti di questo tipo e la maggior parte di essi non viene denunciata. Siamo vicini alla famiglia della vittima – conclude – e faremo del nostro meglio per rendere loro giustizia».

 

 

 

 

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Immagine di Joint Chief of Staff via Flickr di Pubblico Dominio; modificata

 

 

 

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