Persecuzioni

Pakistan: parcheggio negato, cristiana accusata di blasfemia

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Un’addetta alla sicurezza dell’aeroporto internazionale minacciata dal suo superiore per aver fatto rispettare le regole. In un video divenuto virale con coraggio la donna ha sfidato il funzionario a denunciarla. Human Rights Focus Pakistan: «Senza le immagini che hanno mostrato la sua innocenza che cosa sarebbe successo?».

 

 

Accusata di blasfemia semplicemente per aver fatto rispettare le regole per l’accesso a un parcheggio di un aeroporto pachistano.

 

L’episodio di falsa accusa di blasfemia è avvenuto il 7 gennaio, quando un’addetta alla sicurezza cristiana ha fermato un veicolo privo dei documenti necessari per entrare nel parcheggio dell’area cargo dell’aeroporto internazionale Jinnah di Karachi. Un datore di lavoro musulmano della stessa autorità dell’aviazione civile l’ha fermata e le ha detto di far entrare il veicolo di un suo conoscente anche senza il pass.

 

Un video divenuto virale lo mostra minacciare l’agente con accuse di blasfemia, dicendo «chiamerò i predicatori… sono pazzo e ti farò a pezzi». Parole alle quali la donna replica sfidandolo a registrare un caso di blasfemia contro di lei se ha fatto qualcosa di sbagliato.

 

La vicenda ha suscitato un vasto clamore: l’ex presidente Asif Ali Zardari ha chiesto al governo provinciale e a quello federale di prendere in seria considerazione quanto avvenuto all’aeroporto di Karachi. «L’accusa di blasfemia è un atto molto pericoloso», ha dichiarato Zardari chiedendo misure per proteggere la donna addetta alla sicurezza e una severa punizione contro l’accusatore.

 

La stessa Autorità per l’aviazione civile (CAA) ha deciso il licenziamento di questo dipendente. Farhatullah Babar, ingegnere ed ex senatore, ha dichiarato: «salutiamo questa coraggiosa funzionaria cristiana che rifiuta di farsi intimorire da false accuse di blasfemia. Questo è il modo di combattere i bigotti. Le autorità ne prendano atto».

 

Parlando con AsiaNews Naveed Walter, presidente di Human Rights Focus Pakistan (HRFP), ha dichiarato che la risposta della donna al funzionario della CAA è la voce di tutti i cristiani e delle minoranze innocenti vittime di accuse.

 

«Pensano che i cristiani siano bersagli facili e lo stesso intendevano fare in questo caso, ma lei ha fatto il suo dovere secondo le regole e la legge». Naveed Walter ha però aggiunto: «quali azioni intraprendono le autorità contro le gravi minacce alle donne cristiane? Il licenziamento da solo non è una soluzione, ci dovrebbero essere azioni e strategie insieme per fermare questi incidenti. Se questa donna fosse stata uccisa sul posto, come è successo più volte ad altri innocenti, chi sarebbe stato riconosciuto responsabile? Solo il video dell’incidente ha potuto dimostrare la sua innocenza».

 

 

 

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Immagine di Sulaimandaud via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

 

 

 

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