Persecuzioni

Pakistan, famiglia cristiana si difende da rapina ma viene accusata dalla polizia

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews.

 

 

Un’altra famiglia cristiana pakistana ha subito una grave ingiustizia a Lahore. Nella notte del 23 febbraio, tre persone hanno tentato di rapinare una famiglia cristiana che viveva vicino ai propri terreni, nell’estrema periferia dell’area residenziale di Mohladan.

 

Mentre lottava per salvare la propria famiglia e la dote per il matrimonio della figlia, il signor Mushtag Masih ha catturato uno dei criminali. Nel frattempo, gli altri due malviventi hanno aperto il fuoco colpendolo a una gamba e sono riusciti a fuggire.

 

Dopo aver chiamato il numero di emergenza, la famiglia ha consegnato il fuori legge – vivo – alla polizia pakistana. Il giorno dopo però le guardie hanno emesso il primo rapporto di informazione contro Masih e i suoi famigliari, accusandoli, secondo il codice penale pakistano, dell’omicidio del criminale.

 

Le guardie hanno perfino preso in custodia i due figli di Masih e li hanno rilasciati solo il 12 marzo, dopo aver ottenuto la cauzione dal tribunale.

 

«Siamo poveri e cristiani e quindi ci stanno facendo pressioni», ha commentato il signor Mushtag.

 

«È molto triste vedere che i pakistani cristiani attraversano un momento difficile» conferma l’avvocato Zafar, che riferisce ad AsiaNews di essere venuto a sapere che l’oro e altri beni che la famiglia stava raccogliendo per il matrimonio della figlia erano noti ai delinquenti.

 

«La polizia si fa guidare da pregiudizi quando deve fare giustizia per le nostre povere famiglie», ha aggiunto il legale, augurandosi che «la famiglia ottenga giustizia e tutti quanti si sono fatti beffe della legge e dell’ordine siano portati in tribunale».

 

L’incidente avvenuto con la famiglia di Mushtaq non è il primo: ci sono decine di altri casi in cui i cristiani hanno subito lo stesso atteggiamento di parte della polizia.

 

Anche una sotto-ispettrice cristiana, Rose Marry, si è suicidata presso la stazione di polizia del comprensorio di Tehsil Sadiqabad nel distretto di Rahimyarkhan, per ragioni sconosciute.

 

 

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Immagine di Shameel via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 Unported (CC BY-SA 3.0)

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