Animali
Orso aggredisce uomo nei boschi del Trentino. Ancora una volta
Ennesima aggressione da parte di un orso ai danni di un uomo in Trentino.
Il ferale attacco si è verificato nel pomeriggio di sabato 19 ottobre a Rango, nei boschi del Bleggio Superiore. Un uomo di 33 anni, mentre cercava funghi, sarebbe stato attaccato alle spalle.
Il fungaiolo, sopravvissuto alla brutale aggressione, ha raccontato di essersi sentito aggredito alle spalle di colpo.
Il feroce plantigrado quindi lo ha ferito alla schiena prima di allontanarsi. L’uomo è riuscito a tornare a piedi al paese, dove ha dato l’allarme.
I campioni genetici trovati sui suoi vestiti potranno aiutare a identificare l’orso, così da poter applicare le misure di rimozione previste dal Pacobace per gli orsi considerati pericolosi.
In merito all’aggressione di sabato, l’assessore provinciale Roberto Failoni ha rilasciato una dichiarazione, sottolineando che il rischio rappresentato dagli orsi liberi di circolare nei boschi della zona.
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«Il pericolo grandi carnivori non è uno scherzo. Servono provvedimenti severi. La vita delle nostre persone, dei turisti, degli operatori non può essere in pericolo come avvenuto ancora oggi» ha detto il failoni.
La domanda che i giornali tuttavia non sembrano porsi è: l’orso aggressore era tra quelli programmaticamente importati, non si capisce ancora perché, dalla Slovenia?
Altra domanda: l’orso era quindi chippato? Se sì è possibile risalire all’identità dell’orso senza attendere il test DNA che ci hanno detto sarebbe stato fatto a partire dai tagli subiti dal fungaiolo?
Ogni anno che passa, la situazione degli orsi in Trentino – e non solo, vista la loro capacità di scollinare in altre regioni – si fa sempre più incomprensibile e grottesca.
Perché mai il contribuente dovrebbe vedere le sue tasse spese nell’introduzione di belve feroci che ne minacciano la vita? Perché le autorità pubblica operano per la presenza di grandi predatori assassini che possono trasformare una passeggiata in una tragedia?
Fresco nella memoria resta il caso del runner trentino sbranato a morte da un orso neanche un anno e mezzo fa.
Come riportato da Renovatio 21, al problema degli orsi, in Italia si sta aggiungendo, in modo sempre più preoccupante, quello dei lupi, con greggi massacrati e zone – comprese quelle marittime! – terrorizzate dalle azioni del feroce canide, la cui nequizia è testimoniata persino nelle favole per bambini, ma, a quanto sembra, sconosciuta a quanti si ostinano a difenderne la presenza nell’Italia degli esseri umani.
La risposta che Renovatio 21 si è data è quella che – come testimoniato dall’interesse di certa parte dell’oligarcato nella reintroduzione delle fiere negli spazi aperti – siamo dinanzi ad una declinazione ferale della Necrocultura, un programma di sacrificio umano totemico inflitto alla popolazione che si può ritrovare sbranata sul balcone di casa.
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