Epidemie

Orrore: il vaiolo delle scimmie manda in necrosi il naso di un paziente che non sapeva di avere l’AIDS

Pubblicato

il

Il naso di un quarantenne tedesco ha cominciato a marcire in seguito all’aver contratto delle scimmie. Lo riporta la testata britannica Daily Mail.

 

Si tratta del caso più rivoltante visto sinora.

 

L’uomo di 40 anni, dalla Germania, è andato dal suo medico di famiglia con una macchia rossa sul naso che inizialmente è stata liquidata come scottatura solare. Nel giro di tre giorni la pelle del naso ha iniziato  a morire e diventare nera, lasciandolo con una crosta dolorosa e gonfia.

 

Più o meno nello stesso periodo l’uomo ha sviluppato macchie bianche piene di pus su tutto il suo corpo, che erano particolarmente brutte nella zona del pene e della bocca.

 

Un test PCR ha confermato che era stato infettato dal vaiolo delle scimmie ed è stato portato in ospedale e sottoposto a un ciclo di farmaci antivirali.

 

Ulteriori test hanno rivelato che il paziente aveva anche sifilide e HIV non diagnosticati.

 

L’uomo ha quindi comunicato ai medici che non era mai stato testato per una malattia venerea prima d’ora.

 

«I medici hanno detto che il suo caso era diventato così grave perché l’HIV non trattato lo aveva lasciato immunocompromesso, rendendolo più a rischio di necrosi» scrive il giornale inglese. Il numero di globuli bianchi del paziente era basso come quello qualcuno la cui condizione è progredita verso l’AIDS, hanno detto i dottori.

 

Il fenomeno della necrosi, in cui un tessuto inizia a morire, è solitamente causata da un’infezione, che può essere combattuta meglio nelle persone con un sistema immunitario forte. La necrosi si verifica quando l’apporto di sangue e ossigeno viene interrotto a parti del corpo, affamando il tessuto dei nutrienti.

 

Un esperto sentito dalla testata d’Oltremanica, il professor Paul Hunter dell’Università dell’East Anglia, ha detto  che questo tipo di casi gravi potrebbero diventare più comuni con la diffusione del vaiolo delle scimmie.

 

Il professor Hunter ha quindi rivelato che il vaiolo può causare necrosi nelle ghiandole sebacee, che si trovano nella pelle e sono fortemente concentrate sul naso e sul viso.

 

Come riportato da Renovatio 21, una circolare ministeriale italiana sulla materia.

 

Il ministero della Salute della Repubblica Italiana ha indicato le categorie di persone, oltre al «personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus»,  cui andrebbero riservate le poche migliaia di dosi di vaccino arrivate:

 

«Persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM) che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex)».

 

In questa lista vertiginosa, piena di gergo non sempre comprensibile per i babbani eterosessuati, spicca la necessità di offrire il vaccino ai chi ha avuto  una «recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno)» – ovviamente leggendo l’oscura prosa ministeriale il babbano scrivente rimane a porsi domande abissali: ma avranno più «episodi» all’anno?

 

Anche il vajolo delle scimmie, insomma, sembra far più danno su paziente con comorbilità – in questo caso in presenza di malattie sessualmente trasmesse.

 

Dalla Gran Bretagna è invece arrivata la notizia del primo caso di cane infettato da vaiolo delle scimmie: condivideva il letto con una coppia di gay infetti.

 

Anche qui, non tutti hanno il coraggio di farsi certe domande.

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version