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Ordigni atomici americani in Ucraina?

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Gli Stati Uniti hanno una tecnologia nucleare sensibile nella centrale di Zaporiggia e avvertono la Russia di non toccarla, secondo una lettera che il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha inviato il mese scorso alla società di energia nucleare russa Rosatom. Lo riporta la CNN, che dice di aver avuto modo di esaminare la lettera datata 17 marzo 2023.

 

Nella missiva il direttore dell’Ufficio per la politica di non proliferazione del Dipartimento dell’Energia USA Andrea Ferkile dice al direttore generale dell’agenzia atomica russa Rosatom che la centrale nucleare di Zaporiggia «contiene dati tecnici nucleari di origine statunitense la cui esportazione è controllata dal governo degli Stati Uniti».

 

Come noto, la centrale atomica di Zaporiggia, la più grande d’Europa, è ora sotto il controllo russo. Mentre l’impianto è ancora gestito fisicamente da personale ucraino, è la Rosatom a gestirlo. Nella lettera il Dipartimento dell’Energia avverte Rosatom che è «illegale» per qualsiasi cittadino o entità russa maneggiare la tecnologia statunitense.

 

«È illegale secondo la legge degli Stati Uniti per le persone non autorizzate, inclusi, ma non limitati a, cittadini russi ed entità russe», afferma la lettera, «come Rosatom e le sue sussidiarie, consapevolmente e volontariamente accedere, possedere, controllare, esportare, archiviare, sequestrare, rivedere, riesportare, spedire, trasferire, copiare, manipolare tale tecnologia o dati tecnici, o dirigere o autorizzare altri a fare lo stesso, senza che tali entità russe diventino destinatari autorizzati dal Segretario del Dipartimento degli Stati Uniti di Energia».

 

Al momento non è chiaro se Rosatom abbia risposto alla lettera, scrive la CNN, che sostiene che la lettera era già apparsa presso la testata ucraina RBC.

 

Un’altra lettera di Ferkile all’ispettore generale del Dipartimento dell’Energia delinea la tecnologia che gli Stati Uniti hanno esportato in Ucraina per l’uso nell’impianto di Zaporiggia e ribadisce che il dipartimento non ha «alcuna registrazione di alcuna autorizzazione attuale a trasferire questa tecnologia e dati tecnici a qualsiasi cittadino o entità russa».

 

Non è dato sapere di quale tipo di tecnologia si tratti, con alcuni a chiedersi se non sia per caso tecnologia militare nucleare.

 

Tucker Carlson, il più seguito giornalista TV americano, ha commentato aprendo alcuni scenari.

 

«In Ucraina, tecnologia nucleare americana sensibile? Probabilmente non per la generazione di energia».

 

 

Carlson ha ricordato come chiunque parlasse dei biolaboratori ucraini finanziati dagli USA fosse additato come un volgare complottista, prima che Victoria Nuland ne ammettesse l’esistenza in una storica udienza della Commissione Relazioni Estere del Senato americano.

 

All’epoca la Nuland disse ai senatori USA che «siamo ora di fatto molto preoccupati che truppe russe, forze russe, possano cercare di prendere il controllo» dei biolaboratori. In seguito il Pentagono ammise di aver finanziato 46 laboratori biologici ucraini, in quella che Mosca accusa essere parte di un’operazione militare.

 

Si tratta della medesima preoccupazione espressa nella missiva sulla tecnologia sensibile made in USA presente a Zaporiggia, quella che i russi non dovrebbero toccare.

 

La domanda da farsi, quindi è: cosa è, davvero, questa «tecnologia nucleare sensibile» di cui parla il governo americano?

 

«Nessuno nei media farà questa domanda. Ma se si trova nel mezzo dell’Ucraina, nel mezzo di una guerra è possibile ragionare sul fatto che questa tecnologia nucleare sensibile abbia applicazione militare» dice Carlson.

 

«In altre parole: queste sono armi nucleari. Cos’altro potrebbero essere?»

 

Come riportato da Renovatio 21, il Cremlino un anno fa affermava che l’Ucraina stava sviluppando armi nucleari. Le competenze tecnico scientifiche per farlo, grazie al lascito dell’Unione Sovietica, Kiev le ha.

 

Sulla carta, l’Ucraina ha ufficialmente rinunciato al suo programma nucleare trent’anni fa, con il cosiddetto «Memorandum di Budapest» stipulato grazie a Clinton, che i politici ucraini degli ultimi anni, Zelens’kyj incluso, hanno minacciato svariate volte di voler ripudiare.

 

Come riportato da Renovatio 21, la volontà di un riarmo nucleare era stata agitata da Zelens’kyj poco prima dell’inizio del conflitto, il 19 febbraio a Monaco di Baviera durante l’annuale Conferenza per la sicurezza.

 

In varie occasioni il regime ucraino ha parlato di contrattacco nucleare contro la Russia. Mosca ha più volte avvertito della possibilità di un false-flag atomico operato dagli ucraini magari tramite una cosiddetta «bomba sporca».

 

L’ex presidente presidente Donald Trump, principale candidato repubblicano alle elezioni USA 2024, ha dichiarato pochi giorni fa che attualmente il più grande problema del pianeta è il rischio di una guerra atomica.

 

 

 

 

 

 

Immagine di IAEA Imagebank via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

 

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