Geopolitica

Orban silura il sesto pacchetto di sanzioni UE contro la Russia

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Il sesto set di sanzioni dell’UE, approvato finalmente dai capi di Stato e di governo dell’UE il 31 maggio, è stato silurato dall’Ungheria il 1 giugno.

 

Il rappresentante del primo ministro ungherese Viktor Orban al COREPER, l’organismo di ambasciatori permanenti dell’UE che avrebbe dovuto formalizzare il decisioni,ha  posto il veto alle sanzioni contro Kirill, il patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie.

 

Secondo quanto riportato da La Repubblica, il COREPER, guidato da Francia, Italia, Germania e Spagna, starebbe comunque pensando a come approvare il pacchetto, cacciando di fatto l’Ungheria.

 

«Adesso basta. O fa retromarcia oppure questo è il momento di approvare le sanzioni a 26 e tirare fuori l’Ungheria», ha affermato un ambasciatore.

 

Il veto dell’Ungheria è visto come «un cedimento alla Russia e un ricatto alla Commissione europeo».

 

La presidenza francese dell’UE cercherà di riparare le cose mentre il COREPER avrebbe dovuto incontrarsi di nuovo oggi, ma vi è «il sospetto di tutti gli altri 26 (….) che adesso Orban stia provocando la rottura e che voglia ricattare i vertici di Bruxelles».

 

Un’altra lettura è che l’Orban voglia ottenere 7 miliardi di euro in fondi UE per la ripresa che vengono bloccati da Bruxelles a causa della questione dei diritti LGBT.

 

«L’Ungheria non sosterrà l’inserimento dei leader della chiesa in un elenco di sanzioni. Ciò riguarda la questione della libertà religiosa per le comunità in Ungheria e questo è sacrosanto», ha affermato Orban, che ha di recente che ha di recente stravinto le elezioni umiliando gli eurogoscisti domestici e internazionali.

 

Quello tra Orban e Bruxelles è un balletto di schermaglie che va avanti da anni, vuoi per le posizioni del magiaro sull’immigrazione, vuoi per pretesti come la presunta questione  dello «Stato di diritto» invocato dagli eurocrati contro Budapest.

 

L’Ungheria ha di recente bloccato le esportazioni di grano, che in larga parte approvvigionavano l’Italia.

 

Con il presidente serbo Vucic Orban di recente ha sostenuto che a causa della situazione attuale un quarto della popolazione mondiale potrebbe presto esaurire il cibo.

 

 

 

 

Immagine di Elekes Andor via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

 

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