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Obbligo vaccinale, i cristiani moldavi protestano davanti al Parlamento

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Il 3 agosto scorso, diverse migliaia di cristiani hanno protestato in Piazza della Grande Assemblea Nazionale a Chișinău, capitale della Repubblica di Moldavia, contro la vaccinazione obbligatoria e la discriminazione nei confronti di coloro che rifiutano di vaccinarsi.

 

La protesta è stata organizzata dal Movimento degli Avvocati Ortodossi, ed è stata partecipata da numerosi preti e monaci della Chiesa Ortodossa Moldava, una chiesa autonoma sotto la giurisdizione del Patriarcato di Mosca.

 

I manifestanti si sono radunati presso il monumento di Santo Stefano il Grande, quindi si sono recati al Palazzo del Governo, dove hanno recitato una preghiera.

«Vogliamo essere informati, non vaccinati con la forza», «Stop alla vaccinazione obbligatoria», «Il “bene” imposto si chiama abuso»

 

Successivamente, si sono trasferiti davanti all’edificio dell’amministrazione presidenziale.

 

I manifestanti portavano cartelli con scritte quali «Vogliamo essere informati, non vaccinati con la forza», «Stop alla vaccinazione obbligatoria», «Il “bene” imposto si chiama abuso».

 

 

Il tasso di vaccinazione nella Repubblica di Moldavia è inferiore al 20%, un dato in linea con la media dei paesi dell’ex-URSS (si va dal 6% dell’Ucraina al 25% del Kazakistan), dove la fiducia della popolazione nei piani di vaccinazione e nelle case farmaceutiche è decisamente inferiore rispetto ai paesi del blocco occidentale.

 

Da metà luglio le autorità statali discutono circa la possibilità di rendere obbligatoria la vaccinazione per alcune categorie professionali, ma nessuna decisione in merito è stata presa.

 

In seguito alle proteste, il ministro della sanità Denis Cernelea si è limitato a dire che «la pandemia non è finita» ed «è il momento di intensificare la campagna vaccinale».

 

 

Nicolò Ghigi

 

 

 

Immagine screenshot dal canale YouTube di Sputnik Moldova

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