Pensiero

O combattiamo il Marchio Verde, o tutto sarà stato inutile

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Le nuove misure di restrizione già iniziate con il 20 gennaio  – che troveranno più vasta applicazione dal 1º febbraio prossimo – sono l’ennesimo tentativo di stringere un cappio ancor più stretto intorno al collo di chi rifiuta la somministrazione di uno pseudo-farmaco tutt’altro che sicuro e — basta volgere lo sguardo al numero dei cosiddetti «positivi» dell’ultimo periodo — meno che mai efficace. 

 

Questa volta però c’è un passaggio che va oltre e va compreso fino in fondo: di fatto il marchio di certificazione verde viene esteso per poter accedere a qualsiasi tipo di attività, eccetto quelle in cui vengono venduti i famigerati «beni di prima necessità», restando quindi esclusi dall’obbligo di possedere almeno il green pass base i centri in cui vengono venduti generi alimentari e le farmacie.

 

Tuttavia anche qui, come ormai noto dopo la bozza del DPCM che circola da giorni, vi è una novità: in queste attività potrebbero comunque essere effettuati controlli a campione per verificare se eventuali acquirenti non in possesso del marchio verde abbiano acquistato davvero solo «beni di prima necessità». 

 

Capite, no, cosa vuol dire? Che se voi, sprovvisti di marchio verde, andate il supermercato in cui all’interno di una corsia o di un piccolo negozio a parte sono presenti dei pantaloni o delle pantofole e le comprate, qualcuno potrebbe  aprirvi la busta della spesa e scoprire che voi, criminali, state acquistando qualcosa che non potete acquistare perché non è, secondo lo Stato, un «bene di prima necessità».

 

Mettetevelo bene in testa: non siete più voi cittadini, acquirenti, che decidete cosa è per voi necessario acquistare, ma è lo Stato che decide per voi cosa potete o non potete comprare senza il marchio

Perché, mettetevelo bene in testa, non siete più voi cittadini, acquirenti, che decidete cosa è per voi necessario acquistare, ma è lo Stato che decide per voi cosa potete o non potete comprare senza il marchio. 

 

Ora, con il sorriso interiore che ci permette di tollerare il grado di follia a cui siamo giunti, dobbiamo però anche renderci conto di quanto grave sia la situazione. Non dobbiamo, tutto sommato, smettere di stupirci. Dobbiamo invece mantenere quel senso di disgusto, di disagio, di sconvolgimento dinanzi a questo panorama di pazzia in crescendo. 

 

Epperò con la schiena dritta e mai piegati alla paura. Perché è quella la loro unica arma: la paura, il costrutto di tutta questa pomposa scenografia. 

 

Quella la loro unica arma: la paura, il costrutto di tutta questa pomposa scenografia

Davanti a questo folle scenario dobbiamo quindi trovare gli strumenti per reagire. Vale a dire, anzi, lo strumento: ovvero il rifiuto totale di sottometterci alla logica del «green pass», in tutte le sue funzioni e modalità.

 

Senza voler giudicare i singoli casi o le scelte di ciascuno, in linea generale dobbiamo però arrivare a capire da quale parte vogliamo stare. Se da quella dei finti resistenti, o da quella di chi resiste davvero e vuole scandagliare il sistema rovesciandolo in tutto e per tutto. 

 

Dico questo perché nell’ultimo periodo ho visto troppe persone, troppi amici, arrivare a gioire, a saltare come pazzi per aver ricevuto la notizia di essere positivi al tampone così da ottenere poi, di conseguenza, il green pass da guarigione, scaricandolo ed usufruendone per poter lavorare e per poter tornare ad una «vita normale». 

 

Non vi rendete conto che è proprio accettando quel marchio di cui un giorno si dovrà rendere conto che firmate la vostra condanna ad essere segnati come schiavi

Potete farlo, cari amici, potete gioire e addirittura definirla una «Grazia del Cielo» (ho sentito dire anche questo) ma non abbiate poi il coraggio di dirmi che voi avete resistito, che voi avete combattuto per liberarvi dalle catene di questa realtà distopica che stiamo vivendo qui e ora. 

 

Se pensate davvero che resistere alla vaccinazione vi basti per sapervi liberi per il presente e per il futuro vostro e dei vostri figli, non vi rendete conto che il boccone avvelenato che pensate di aver evitato è persino meno peggio del grande boccone che vi rallegrate di aver ottenuto per proseguire la vostra quotidianità, per essere economicamente tranquilli ancora per un po’.

 

E, invece, non vi rendete conto che è proprio accettando quel marchio di cui un giorno si dovrà rendere conto che firmate la vostra condanna ad essere segnati come schiavi. 

 

Questo sforzo, adesso, questa scelta, questo sacrificio, saranno ciò che germoglierà domani. Dobbiamo essere il «buon seme» che resiste, che non si piega alle logiche e alle pene che stanno comminando contro di noi

Quello, è il nostro vero nemico. Quel QR code è il mezzo per il quale ci controlleranno oggi per dominarci domani, e per regnare su di noi per sempre. 

 

Scaricare soddisfatti green pass da tamponi, perfino gioire per aver contratto il virus è qualcosa di sciocco e puerile per qualcuno che dice di voler resistere al sistema.

 

Riconosciamo il vero avversario e combattiamolo non sottomettendoci al diktat dell’’infamia, anche se costa sacrificio, anche se costa paura. È comprensibile averne, è comprensibile che ora qualcuno mi stia dicendo, leggendomi, «e ma tu la fai facile».

 

In realtà no, non la faccio affatto facile perché questa battaglia l’ho fatta, la sto facendo e non senza pagarne conseguenze di ogni tipo, specie sul piano psico-fisico. Nulla è facile, e meno che mai può sembrarlo ora.

 

Saremo noi, se vorremo, con la nostra solida volontà e con l’aiuto del Cielo, a veder presto rovesciati i potenti dai loro troni mentre Dio innalzerà nuovamente gli umili

Tuttavia questo sforzo, adesso, questa scelta, questo sacrificio, saranno ciò che germoglierà domani. Dobbiamo essere il «buon seme» che resiste, che non si piega alle logiche e alle pene che stanno comminando contro di noi.

 

Con quella paura che comprensibilmente ci attornia adesso, ma con quella fermezza, con quella rettitudine e con quel coraggio che compete ai veri uomini liberi, saremo noi a far tremare chi ci avversa. 

 

Saremo noi, se vorremo, con la nostra solida volontà e con l’aiuto del Cielo, a veder presto rovesciati i potenti dai loro troni mentre Dio innalzerà nuovamente gli umili.  

 

Cristiano Lugli 

 

 

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