Cina

Nuovo processo per un cristiano testimone del massacro di Tiananmen

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Condannato a due anni per aver «creato discussioni e fomentato disordini», Zhang Qiang ha presentato domanda di appello. Ora è in prigione a Guangzhou. Per aver partecipato alle proteste di piazza Tiananmen ha perso il diritto alla residenza; espulso anche dalla sua università.

 

 

Un cristiano della Bible Reformed Church attende da giugno il processo di appello dopo una condanna a due anni di carcere per aver «creato discussioni e fomentato disordini».

 

ChinaAid ricorda che Zhang Qiang è stato testimone dei fatti di Tiananmen del 1989: il 4 giugno di 33 anni fa le Forze di sicurezza cinesi hanno massacrato migliaia di studenti e cittadini che dall’iconica piazza della capitale chiedevano libertà e democrazia nel Paese.

 

Originario del Liaoning, ma residente a Guangzhou (Guangdong), Zhang è finito nel mirino del Partito comunista cinese per aver chiesto più volte giustizia per chi presentando petizioni pubbliche ha subito poi rappresaglie dalle autorità.

 

A fine ottobre 2020, con un post su WeChat (popolare sito cinese di messaggistica), Zhang ha messo in dubbio la versione della polizia di Guangzhou sulla morte del capo del suo Dipartimento politico: secondo il fedele cristiano, Li Shiquan non era deceduto «nell’adempimento del dovere». Aperta un’indagine nei suoi confronti, nell’aprile 2021 la Procura del distretto di Haizhu lo ha incriminato in modo formale.

 

La sentenza di condanna è arrivata solo nel giugno scorso, pronunciata dalla locale corte distrettuale. Zhang ha presentato subito domanda di appello: al momento si trova ancora nel carcere di Haizhou.

 

Dopo aver partecipato alle proteste di piazza Tiananmen, Zhang ha subito diverse ritorsioni.

 

La sua università lo ha espulso e la polizia lo ha privato del certificato di residenza, rendendolo di fatto un cittadino senza documenti. Presentato ricorso, egli non ha potuto presenziare ai due relativi processi perché privo del documento d’identità.

 

 

 

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Immagine di Jiří Tondl via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)

 

 

 

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