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Nuova azione legale intentata contro il cardinale australiano George Pell

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Il cardinale George Pell è stato preso di mira da una nuova procedura come riportato dal sito web della ABC. Il padre di un ex chierichetto ha infatti avviato un’azione civile contro il cardinale George Pell e la Chiesa cattolica, mentre il cardinale era già stato dichiarato innocente in un procedimento penale.

 

 

Riepilogo dei fatti

Nel dicembre 2018, il cardinale Pell è stato ritenuto colpevole di aver abusato di due chierichetti negli anni ’90, quando era arcivescovo di Melbourne. Ma due anni dopo, l’Alta Corte australiana ha ribaltato le condanne con decisione unanime, e il cardinale – che ha sempre sostenuto la sua innocenza – è stato rilasciato. Attualmente risiede a Roma.

 

Uno degli ex chierichetti è morto nel 2014 per overdose. Suo padre, che non può essere nominato per motivi legali, è stato informato dalla polizia del presunto abuso del figlio un anno dopo.

 

Ora ha avviato un’azione legale contro il cardinale Pell e l’arcidiocesi cattolica di Melbourne presso la Corte Suprema di Victoria. Il padre ha citato in giudizio il cardinale e la Chiesa per «danni per shock nervoso» legati alla scoperta delle accuse di abusi sessuali.

 

Quest’uomo e i suoi avvocati di Shine Lawyers affermano che il cardinale e l’arcidiocesi sono stati negligenti, il che ha provocato ferite, perdite e danni. La denuncia sostiene che il cardinale Pell sia responsabile del suo danno morale perché era ragionevolmente prevedibile che avrebbe subito uno shock nervoso dopo aver appreso del presunto abuso.

 

Lui e i suoi avvocati affermano che l’arcidiocesi ha mancato al suo dovere di diligenza nei confronti di questo padre, causandone il danno.

 

Chiede danni generali, danni speciali e chiede un risarcimento per «la perdita passata di capacità di guadagno e spese mediche e simili passate e future». L’importo che chiede sarà rivelato se il caso andrà in giudizio.

 

 

L’azione civile può essere più pericolosa dell’azione penale

La direttrice legale di Shine Lawyers, Lisa Flynn, ha affermato che il procedimento penale e la decisione dell’Alta Corte non influiranno sui procedimenti civili.

 

Infatti, secondo cath.ch, secondo l’ordinamento giuridico australiano, nei procedimenti penali, la colpevolezza di un imputato deve essere provata al di là di ogni ragionevole dubbio, mentre la plausibilità è sufficiente per una condanna in un procedimento civile.

 

«L’Alta Corte ha preso alcune decisioni in merito al procedimento penale contro [George] Pell, il nostro caso è un procedimento civile contro George Pell e l’arcidiocesi cattolica. Ci sono diverse strade per la giustizia», ​​ha detto l’avvocato.

 

Senza pregiudicare la svolta della censura, si deve ammettere che tale azione somiglia più a un accanimento giuridico che a una ricerca imparziale della verità.

 

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news

 

 

 

Immagine di Catholic Church England via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

 

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