Economia

Nuland scende in Sudafrica e proclama che la dedollarizzazione è solo una chiacchiera

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La dedollarizzazione non esiste, è solo una chiacchiera tra politici: ve lo garantisce la pupara della guerra in corso in Ucraina e presto in tutto il mondo

 

In un’intervista con il settimanale sudafricano Mail and Guardian, il vicesegretario di Stato ad interim degli Stati Uniti Victoria Nuland, il falco della guerra neocon dietro al colpo di Stato di Maidan in Ucraina nel 2014, è stato paternalistico e sprezzante nei confronti della discussione in corso nel sud Africa e altri paesi a maggioranza globale sulla de-dollarizzazione.

 

«Non è facile iniziare qualcosa di nuovo nel regno finanziario. I leader ovviamente ne parleranno e hanno il diritto di guardare queste cose. Non penso che sia un percorso così facile come alcuni pensano che sia da qui a lì» affermando che gli Stati Uniti sono un «forte sostenitore» del dollaro e che questo porta al «bene globale». La testata africana ha osservato che il vertice BRICS del 22-24 agosto a Johannesburg «dovrebbe provocare ulteriori pressioni per rivalutare il dominio del dollaro».

 

Nuland era in Sud Africa a capo di una delegazione statunitense che partecipa al gruppo di lavoro USA-Sudafrica sulle questioni africane e globali (WGAGI).

 

Victoria dovrebbe dare uno sguardo in giro.

 

L’India, l’Indonesia, il Bangladeshla Malesialo Sri Lanka, il Pakistan la Bolivia, l’Argentina e altre Nazioni del Sud del mondo (con timidi accenni perfino in Isvizzera) stanno seguendo si stanno sganciando dal dollaro. A inizio anno la Banca Centrale Irachena ha annunciato che consentirà scambi con la Cina direttamente in yuan cinesi, senza passare dal dollaro, mentre il Ghana si è rivolto non alla moneta statunitense, ma all’oro per stabilizzare la propria valuta nazionale.

 

La dedollarizzazione  coinvolge da mesi, pur sottotraccia, non solo nei Paesi in via di sviluppo, ma anche in Cina, in Arabia Saudita, e, oramai da più di un anno, nelle Banche Centrali di Paesi come il Brasile e perfino Israele.

 

Come riportato da Renovatio 21, per le catastrofi che hanno causato centinaia di migliaia di morti, la Nuland è appena stata promossa a numero 2 del Dipartimento di Stato USA.

 

Donald Trump in un videomessaggio di mesi fa l’aveva attaccata per nome e cognome, accusando i neocon di essere dietro al disastro dell’ora presente.

 

 

 

 

 

Immagine di Brooking Institution via Flickr  pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic (CC BY-NC-ND 2.0)

 

 

 

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