Bioetica

Non avere mai più bambini è una scelta razionale e compassionevole: parola di bioeticista

Pubblicato

il

Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

Alla fine degli anni ’60 Paul Ehrlich avvertì dell’imminente bomba demografica e sostenne la crescita zero della popolazione. Ciò divenne quasi un articolo di fede religiosa in alcuni ambienti. Sessant’anni dopo l’attenzione si è spostata dal limitare la popolazione all’eliminarla.

 

Uno dei principali teorici dell’estinzione umana è il filosofo finlandese Matti Häyry. Sono almeno 20 anni che riflette sui pro e contro del permettere all’umanità di prosperare sul Pianeta Terra.

 

La sua recente retrospettiva nel Cambridge Quarterly of Healthcare Ethics è un’interessante visione di una teoria controversa, per non dire incendiaria.

 

Egli spiega:

 

«L’antinatalismo è una filosofia emergente e io sono un filosofo antinatalista, o almeno penso di esserlo. Essere antinatalista significa, per me, che non ho figli, non intendo averne, e mi farebbe piacere se tutti si comportassero come me in questo senso».

 

«Mi farebbe piacere vedere che nessuno abbia figli, perché sarebbe una cosa razionale da fare. La riproduzione comporta rischi per i possibili individui futuri. Tutte le vite sono occasionalmente infelici, alcune vite sono prevalentemente infelici e gli individui possono pensare, giustamente, che le loro vite non abbiano significato. La mia ragione suggerisce che sarebbe poco saggio e scortese far nascere nuove persone ed esporle quindi a questi rischi. Arthur Schopenhauer era d’accordo con me, molti altri non sono d’accordo».

Sostieni Renovatio 21

Häyry non è un re filosofo, è semplicemente un filosofo. Non ha alcun desiderio di imporre le sue opinioni agli altri. Descrive il suo approccio come «utilitarismo negativo basato sui bisogni e in risposta ai conflitti» e dice che vuole «essere gentile e non essere scortese».

 

Meritano di essere citate alcune sue considerazioni:

 

  • Poiché la riproduzione infliggerebbe sofferenze ai futuri individui e alla loro prole, è più gentile non metterli al mondo.

 

  • Sebbene la riproduzione possa portare gioia ai genitori, bilanciare la gioia con la sofferenza inflitta fa pendere la bilancia a favore dell’astinenza.

 

  • Dal momento che incolpare e vergognare i genitori li fa soffrire, usare questa tattica non è gentile e dovrebbe essere bilanciato con altri fattori.

 

  • Quando gli allevatori festeggiano i loro figli, sarebbe scortese e probabilmente controproducente frenare la loro gioia.

 

  • Sarebbe poco gentile costringere chi vuole riprodursi ad astenersi. Non è gentile manipolare nuovi esseri affinché accettino la moralità dei chi vuole essere genitore

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



 

Più popolari

Exit mobile version