Persecuzioni

Nigeria al collasso: due sacerdoti uccisi in incidenti separati

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Renovatio 21 pubblica questo articolo di FSSPX.news.

 

Mentre cresce la preoccupazione per la situazione generale in Nigeria, visto che il Paese viene percepito da alcuni osservatori come «sull’orlo del collasso», due tragici eventi sono purtroppo giunti a supportare questa analisi.

 

Il messaggio di avvertimento è arrivato dalle autorità cattoliche.

 

Il Segretario Generale della Segreteria Cattolica di Abuja, p. Zaccaria Samjumi, il Direttore della Pastorale, p. Michael Banjo, e il Direttore della Sezione Chiesa e Società, padre Uchechukwu Obodoechina ha affermato in una dichiarazione che «lo Stato nigeriano sembra essere sull’orlo del collasso».

 

La dichiarazione ha ricordato l’esistenza diffusa di «conflitti di varia entità e significato: attacchi di cecchini nel Sud Est, l’insurrezione nel Nord Est con la sua scia di uccisioni di civili innocenti».

 

Il massacro della chiesa di San Francesco a Owo, nello stato di Ondo, nel giorno di Pentecoste, «ha dato una nuova dimensione al massacro che sta avvenendo nel nostro Paese», sottolinea ulteriormente il testo.

 

Ai massacri si aggiungono i rapimenti per estorsioni, l’instabilità nella «cintura media», «carenza di cibo e crescente inflazione» e scioperi universitari che lasciano i giovani «senza direzione o scopo».

 

«C’è da stupirsi che ci siano così tanti casi di criminalità, violenza e attività malsane tra i giovani?» chiedono i firmatari.

 

 

Una tragica conferma

A drammatica dimostrazione di ciò, due sacerdoti sono stati uccisi in due giorni in Nigeria, uno nello stato di Kaduna e l’altro nello stato di Edo.

 

Fr. Vitus Borogo, sacerdote in servizio nell’arcidiocesi di Kaduna – nel centro del Paese – è stato ucciso il 25 giugno «a Prison Farm, Kujama, lungo la strada Kaduna-Kachia, dopo un raid nella fattoria da parte di terrorist», ha dichiarato il Cancelliere dell’arcidiocesi di Kaduna, in un comunicato condiviso con ACI Africa.

 

Il sacerdote 50enne era il cappellano cattolico del Politecnico statale di Kaduna.

 

Nello stato sudorientale di Edo, padre Christopher Odia è stato rapito dalla sua canonica adiacente alla chiesa di San Michele, Ikabigbo, Uzairue, intorno alle 6:30 del 26 giugno.

 

La diocesi di Auchi ha annunciato che è stato ucciso dai suoi rapitori.

 

Fr. Odia aveva 41 anni, era amministratore della Chiesa di San Michele e preside della Scuola Secondaria Cattolica di San Filippo a Jattu.

 

Il Sun, un quotidiano nigeriano, ha riferito che un chierichetto locale e una guardia di sicurezza che seguiva i rapitori sono stati uccisi a colpi d’arma da fuoco durante il rapimento di padre Odia.

 

Più cristiani vengono uccisi per la loro fede in Nigeria che in qualsiasi altro Paese del mondo.

 

Ci sono state almeno 4.650 vittime cattoliche nel 2021 e quasi 900 nel solo primo trimestre del 2022.

 

Secondo la fondazione britannica per i diritti umani Christian Solidarity Worldwide, lo stato di Kaduna è diventato «l’epicentro di rapimenti e violenze perpetrate da attori non statali, nonostante sia lo stato con il maggior numero di presidi in Nigeria».

 

 

Articolo previamente apparso su FSSPX.news

 

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