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Neurone artificiale un milione di volte più veloce del cervello umano: il MIT rivendica la scoperta

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I ricercatori del MIT affermano di aver creato con successo sinapsi sintetiche che sono un milione di volte più veloci di quelle del nostro cervello umano.

 

Proprio come i processori digitali hanno bisogno di transistor, quelli analogici hanno bisogno di resistori programmabili. Una volta inseriti nella giusta configurazione, questi resistori possono essere utilizzati per creare una rete di sinapsi analogiche e neuroni, stando a quanto scritto nel comunicato stampa.

 

Queste sinapsi analogiche non sono solo ultraveloci, ma anche straordinariamente efficienti. Questa particolarità è particolarmente importante, perché man mano che le reti neurali digitali diventano più avanzate e potenti, richiedono sempre più energia così da aumentare considerevolmente la loro impronta di carbonio, cosa che preoccupa molto la scienza oramai venduta all’emergenza del cosiddetto Cambiamento Climatico.

 

I ricercatori statunitensi sperano che le loro scoperte facciano avanzare il campo del cosiddetto «analogue deep learning», o Intelligenza Artificiale analogica, un settore che da qualche anno sta prendendo quota.

 

Come riporta Futurism, abbandonando i mezzi organici normalmente utilizzati e optando per il vetro ad alta tecnologia, noto come vetro fosfosilicato inorganico (PSG), i ricercatori sono stati in grado di raggiungere velocità di nanosecondi, più veloci delle sinapsi nel cervello umano.

 

«Il potenziale d’azione nelle cellule biologiche aumenta e diminuisce con una scala temporale di millisecondi, poiché la differenza di tensione di circa 0,1 volt è limitata dalla stabilità dell’acqua», ha affermato in un comunicato il professore di scienze nucleari Ju Li.

 

«Qui applichiamo fino a dieci volt su uno speciale film di vetro solido di spessore nanometrico che conduce i protoni, senza danneggiarlo permanentemente».

 

«E più forte è il campo, più veloci sono i dispositivi ionici», ha aggiunto.

 

Poiché il PSG può resistere ad alte tensioni senza rompersi, consente ai protoni di viaggiare a velocità elevatissime pur essendo incredibilmente efficiente dal punto di vista energetico. Il materiale è comune e facile da fabbricare, il che lo rende non solo l’opzione più veloce, ma anche pratica.

 

«Una volta che avrai un processore analogico, non dovrai più addestrare le reti su cui tutti gli altri stanno lavorando», ha affermato l’autore principale dello studio Murat Onen. «Formerai reti con complessità senza precedenti che nessun altro può permettersi, e quindi le supererai di gran lunga tutte».

 

«In altre parole, questa non è un’auto più veloce, questa è un’astronave» conclude lo scienziato.

 

Inoltre, come riportato da Renovatio 21, un nuovo centro di ricerca del MIT sta studiando esplicitamente la fusione del corpo umano con tecnologie avanzate come esoscheletri robotici e interfacce cervello-computer, con l’ambizioso obiettivo di sviluppare sistemi per ripristinare la funzione per le persone con disabilità fisiche e neurologiche.

 

A inizio anno un uomo di 34 anni paralizzato dalla sclerosi laterale amiotrofica quasi totalmente è riuscito a comunicare per la prima volta tramite un impianto cerebrale.

 

 

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