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Netanyahu nomina il nuovo dell’Intelligence israeliana anche se il tribunale aveva bloccato il licenziamento del predecessore

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Il primo ministro israeliano Beniamino Netanyahu sta portando avanti la sostituzione del capo licenziato dell’Agenzia per la sicurezza israeliana (il celebre Shin Bet), Ronen Bar, nonostante un’ingiunzione temporanea contro il licenziamento emessa dalla corte suprema del Paese.

 

Netanyahu ha nominato il viceammiraglio in pensione Eli Sharvit, ex capo della Marina israeliana, come nuovo capo della sicurezza. L’ufficio del primo ministro ha affermato che Sharvit è stato scelto dopo «aver condotto interviste approfondite con sette candidati meritevoli».

 

L’ammiraglio Sharvit ha prestato servizio nelle forze armate israeliane per 36 anni e ha guidato «la difesa marittima delle acque territoriali e condotto complesse operazioni contro Hamas, Hezbollah e Iran».

 

 

Il gabinetto di Netanyahu aveva approvato il licenziamento di Bar il 31 marzo, motivandolo con la «persistente sfiducia personale e professionale» nei suoi confronti e con la sua leadership nell’agenzia di sicurezza. Il licenziamento di un capo dello Shin Bet è stato un fatto senza precedenti nella storia dello Stato di Israele e ha scatenato massicce proteste di piazza, considerate anche le altre controverse decisioni di Netanyahu relative alla ripresa della guerra a Gaza.

 

I critici sostengono che il licenziamento di Bar sia un tentativo motivato politicamente per proteggere Netanyahu dalle indagini, dato che lo Shin Bet e la polizia hanno indagato su presunti legami illeciti tra due collaboratori di Netanyahu e il Qatar.

 

Anche il procuratore generale Gali Baharav Miara è nel mirino, poiché Netanyahu sta cercando di farla licenziare. Ha anche avvertito che il licenziamento del capo dello Shin Bet pone un conflitto di interessi.

 

Nel frattempola stampa israeliana ha riferito che anche l’ufficio del procuratore generale sta facendo pressione su Netanyahu. «Il procuratore generale Gali Baharav-Miara ordina alla polizia di convocare il primo ministro Benjamin Netanyahu per testimoniare nell’inchiesta in corso sui suoi collaboratori per i loro presunti legami illeciti con il Qatar», secondo Channel 12. «La testimonianza di Netanyahu sarebbe resa in quanto persona a conoscenza della vicenda e non come sospettato in questa fase».

 

 

 

 

Quanto a Bar, anche lui ha descritto il suo licenziamento come motivato in ultima analisi dagli «interessi personali» di Netanyahu.

 

In una lettera aveva fortemente suggerito che i problemi che hanno portato ai fallimenti della sicurezza del 7 ottobre provenissero dall’alto. «Una politica di silenzio aveva permesso ad Hamas di subire un massiccio rafforzamento militare» aveva detto in merito alla fase preparatoria dell’attacco terroristico nel sud di Israele.

 

Netanyahu ha a sua volta incolpato Bar per i massicci fallimenti della sicurezza.

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Immagini di U.S. Embassy Jerusalem via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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