Geopolitica

Netanyahu minaccia che l’intera leadership degli Houthi sarà presa di mira

Pubblicato

il

L’elenco dei ministri Houthi uccisi negli attacchi del 29 agosto da parte di Israele include, oltre al premier Ahmed Ghalib Al-Rahawi, i ministri dell’Informazione e degli Affari Esteri, insieme a vari altri incarichi, in particolare quelli legati all’economia.

 

In totale, sono stati uccisi nove ministri, oltre al premier e al direttore dell’ufficio del primo ministro, scrive EIRN.

 

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, autore di numerosi attacchi, ha definito l’attacco un «colpo fatale» per il gruppo, che ha lanciato attacchi costanti contro Israele dall’inizio della guerra israeliana nel territorio occupato di Gaza, come riportato questa mattina da Gerusalemme dal quotidiano emiratino The National.

 

«Stiamo facendo ciò che nessuno ha mai fatto prima di noi, e questo è solo l’inizio dei colpi inferti agli alti funzionari di Sanaa: raggiungeremo tutti», ha dichiarato Netanyahu, aggiungendo che l’attacco ha colpito il gruppo mentre stava ascoltando un discorso di Abdul Malik al-Houthi, leader del movimento Ansarallah.

Sostieni Renovatio 21

L’attacco del 28 agosto non sembra aver ucciso i funzionari che sovrintendono agli attacchi contro Israele, in particolare il capo di stato maggiore del gruppo, a quanto pare il principale obiettivo dell’attentato, e il ministro della Difesa.

 

Kan, l’emittente pubblica israeliana, ha riferito il 31 agosto che Israele ha tenuto la sua riunione settimanale di gabinetto in un luogo sicuro dopo l’attacco. Il gruppo ha giurato vendetta.

 

«Promettiamo a Dio, al caro popolo yemenita e alle famiglie dei martiri e dei feriti che ci vendicheremo», ha dichiarato il capo del consiglio politico supremo del gruppo, Mehdi Al Mashat, in un videomessaggio pubblicato su Telegram. Questa mattina, l’esercito Houthi ha rivendicato un attacco a una nave nel Mar Rosso settentrionale chiamata Scarlet Ray, che hanno identificato come una petroliera di proprietà israeliana battente bandiera liberiana.

 

«L’operazione ha provocato un colpo diretto alla nave, grazie ad Allah», ha dichiarato l’esercito in un comunicato. La società che gestisce la petroliera ha negato che la nave abbia subito danni. «Siamo a conoscenza di segnalazioni di sicurezza secondo cui la nostra nave Scarlet Ray sarebbe stata oggetto di un presunto attacco da parte degli Houthi», ha dichiarato la Eastern Pacific Shipping, con sede a Singapore, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters.

 

«Confermiamo che la nave non ha subito danni e continua a operare sotto il comando del suo comandante», aggiungendo che tutti i membri dell’equipaggio sono sani e salvi. Secondo Reuters, la Eastern Pacific Shipping è di proprietà del magnate israeliano Idan Ofer, il cui defunto padre Sami Ofer ha fondato l’industria navale israeliana.

 

Come noto, gli Houthi aveva raggiunto un accordo con l’amministrazione Trump. Non è chiaro se si tratta, anche qui, di un caso in cui gli israeliani si permettono senza problemi di calpestare il tracciato degli americani.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da YouTube

Più popolari

Exit mobile version