Immigrazione

Netanyahu dice che i Paesi occidentali devono «assorbire» i rifugiati palestinesi

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che vuole che i paesi occidentali “assorbiscano” i rifugiati palestinesi sfollati da Israele durante l’assalto a Gaza.

 

Il premier dello Stato Ebraico ha fatto queste osservazioni lo scorso lunedì durante una riunione del suo partito, il Likud.

 

«Il nostro problema sono i paesi che sono pronti ad assorbirli e ci stiamo lavorando», ha detto Netanyahu. «Il mondo sta già discutendo delle possibilità di immigrazione volontaria».

 

Il primo ministro israeliano ha quindi aggiunto che deve essere istituita una squadra per «garantire che coloro che vogliono lasciare Gaza verso un Paese terzo possano farlo».

 

«La questione deve essere risolta. Ha un’importanza strategica per il dopoguerra», ha continuato.

 

Le rivelazioni di Netanyahu arrivano pochi giorni dopo che il vicino di Israele, l’Egitto, ha respinto il tentativo di Netanyahu di pulire etnicamente Gaza spingendo i palestinesi nel suo territorio. L’Egitto ha affermato che con l’espansione dell’operazione del suo esercito, Israele «spingerà i palestinesi da Gaza verso l’Egitto – e non permetterà loro di tornare dopo la guerra».

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Come riportato da Renovatio 21, alcune settimane dopo l’attacco di Hamas a Israele, è trapelato un «documento concettuale» dell’Intelligence israeliana che delineava un piano per sfollare milioni di palestinesi da Gaza verso l’Egitto e la Giordania.

 

Il documento proponeva di spostare la popolazione civile di Gaza in tendopoli nel nord del Sinai, per poi costruire città permanenti e un corridoio umanitario indefinito e istituire una zona di sicurezza all’interno di Israele per impedire l’ingresso dei palestinesi sfollati.

 

«Il rapporto non dice cosa ne sarebbe di Gaza una volta che la sua popolazione fosse stata sterminata» ha scritto Associated Press.

 

Il piano per lo sfollamento integrale di Gaza è stato denunciato apertis verbis a metà dicembre da dirigenti ONU, che hanno parlato di «una nuova Nakba» che costringa gli abitanti di Gaza a fuggire in Egitto.

 

Secondo il colonnello americano in pensione Douglas MacGregor la «massima priorità» per Israele è proprio quella di rendere Gaza invivibile per espellerne tutti gli abitanti sopravvissuti al massacro.

 

Ora si sta chiarendo dove tutti questi sfollati potrebbero essere inviati: a casa nostra.

 

In pratica, Israele si sta aggiungendo ai fattori che stanno spingendo migrazioni di massa in Europa e USA, delineando di fatto il progetto di grande sostituzione etnica in corso.

 

Lo Stato Ebraico – accusato di essere uno Stato etnico, o etnoreligioso, dove vigerebbe, secondo anche l’ex capo del Mossad, l’apartheid – converge con il piano Kalergi?

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Immagine di Chabad Lubavitch via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic

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