Misteri

Neonato trovato morto nel giardino di una villetta a Parma. Cosa scopriremo?

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Un neonato con pochi giorni di vita è stato trovato quattro giorni fa nel giardino di una villetta di una zona residenziale di Vignale di Trasversetolo, in provincia di Parma.

 

Il bambino morto è stato ritrovato venerdì mattina dal proprietario dell’abitazione sul prato di casa. Il piccolo cadavere sarebbe stato avvolto in un sacco e gettato forse durante la notte.

 

«Quando lo abbiamo visto – ha detto il proprietario della casa alla Gazzetta di Parma – non volevamo credere ai nostri occhi, abbiamo chiamato subito il 118, ma purtroppo è stato tutto inutile».

 

«Lo abbiamo visto in una parte del giardino che si trova fra la nostra casa e quella dei vicini, che sono in ferie. Noi siamo passati di lì nella serata di giovedì e poi nessuno ha più percorso quel vialetto».

 

Parma, neonato trovato senza vita nel giardino di una villa - Estate in diretta 12/08/2024

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Va specificato che il luogo non è di facile accesso: per arrivare al giardino bisogna oltrepassare almeno due recinzioni.

 

Sul caso indagano i carabinieri, che stanno passando al setaccio i registri degli ospedali della zona, nel caso il bimbo fosse nato in una struttura sanitaria. La procura di Parma coordinata da Alfonso D’Avino (che, per inciso, è il padre di Don Gabriele D’Avino, nuovo superiore del Distretto Italia della FSSPX) ha già disposto autopsia – affidata all’Istituto di medicina legale di Parma e assistita da un fetologo – e test del DNA.

 

Non sappiamo se si riuscirà a risalire alla madre e a quanti sono stati partecipi del delitto o se, come capita quasi sempre, vorranno farci dimenticare anche questo episodio aberrante. È sufficiente che i giornali non ne parlino, e nella mente di tutti questa orrifica dissonanza cognitiva svanirà tranquillamente.

 

In un caso precedente capitato sugli scogli Villa San Giovanni, in Calabria, le forze dell’ordine riuscirono a rintracciare e identificare la madre. La notizia uscì subito: minorenne, contesto difficile… insomma, tutto il necessario per dipingere nella mente della popolazione la grande spiegazione di questi casi: il degrado.

 

La cantilena del degrado, cioè l’idea di una società impoverita fino al punto da abbandonare – uccidere – dei bambini piccoli, è stata per anni la panacea di questi casi enigmatici. Aiutava la sinistra che gridava al proletariato straziato dalla povertà capitalista; rilanciava, soprattutto, l’azione degli abortisti, che riuscivano a inculcare nella mente del popolo l’idea – illogica, inumana – che con l’aborto si risolveva la situazione: uccidi il bambino invece che abbandonarlo nel cassonetto.

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Ora, il lettore sa che Renovatio 21 sta coltivando una pista differente. Tutti i casi di questo tipo che non si risolvono, e sono la maggioranza, potrebbero nascondere qualcos’altro – l’idea, francamente spaventosa, che alla base di questa disseminazione di bambini – che abbiamo visto gettati negli stagni, stivati, in quantità in barili, sezionati nelle università, finiti nei vaccini e persino nei topi «umanizzati» – vi sia procedimento di tipo spirituale, cerimoniale, in pratica un rito.

 

Crediamo che ciò sia particolarmente possibile nel caso su cui, alla faccia delle associazione pro-life che chiedono i vostri soldi, riflette Renovatio 21 e basta: quello dei feti nei barattoli piantati in giro per l’Italia.

 

Sul tema abbiamo intenzione di andare avanti con vari approfondimenti.

 

Alcuni lettori già ci hanno inviato materiale interessante sulla questione. Chiunque altro abbia qualcosa da segnalare, lo faccia.

 

Questo mistero va affrontato. L’orrore va guardato dritto in faccia.

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Immagine screenshot da YouTube; rielaborata

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