Economia

Nel 2021 il Brasile ha incrementato le riserve di yuan

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In quello che sembra un segno di de-dollarizzazione iniziato prima della crisi ucraina, il Brasile durante 2021 aveva notevolmente aumentato le riserve della sua banca centrale in yuan cinese.

 

Si tratta di un’indicazione del danno allo status del dollaro dovuto all’uso sfrenato delle sanzioni economiche da parte dell’America, ma anche semplicemente un’indicazione che il Brasile si sta preparando per ulteriori scambi con e investimenti dalla Cina.

 

Lo sviluppo è stato riportato il 31 marzo da Reuters. La Banca centrale del Brasile non aveva riserve in yuan prima del 2019 e ancora solo l’1% nel 2020, ma nel 2021 la percentuale è balzata al 5%, da circa 18 miliardi di dollari nelle disponibilità della banca centrale brasiliana a 362 miliardi di dollari in riserve in valuta estera, circa uguale al livello dell’euro.

 

Le sue riserve in dollari sono scese dall’86% del totale all’80% durante quell’anno; ciò che la banca potrebbe fare ora, con le sanzioni mostruose imposte alla Russia, che con Brasilia è nel gruppo di Paesi BRICS, non è ancora stato pubblicato.

 

Le nazioni generalmente fanno acquisire alle loro banche centrali più valuta di un’altra nazione perché anticipano o desiderano più scambi con quella nazione e sono anche alla ricerca di ulteriori investimenti reciproci, il che richiede che le loro banche centrali abbiano i mezzi per mantenere le loro valute stabilmente allineate.

 

Come riportato da Renovatio 21, i paesi BRICS si sono rivelati piuttosto compatti nel rifiuto di incolpare la Russia per l’escalation in Ucraina.

 

Il Brasile è altresì uno dei Paesi che, con estrema lucidità, in sede ONU ha avvertito dell’imminente carestia dovuta al crollo delle esportazioni russe del grano.

 

 

 

 

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