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Muore d’improvviso il giornalista che attaccava il non vaccinato Djokovic

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Mike Dickson, un importante giornalista sportivo britannico che lavorava per il Daily Mail, sarebbe morto improvvisamente all’età di 59 anni mentre seguiva il torneo tennistico degli Australian Open.

 

La causa del collasso è stata tenuta riservata.

 

Il Dickson, conosciuto fra gli addetti ai lavori come «Mr. Wimbledon», era noto al grande pubblico come implacabile critico al campione di Tennis Novak Djokovic, definito «arrogante e deplorevole» per aver rifiutato di sottomettersi all’obbligo vaccinale che aveva investito anche il mondo dello sport.

 

Dickson, detto anche «Dicko», avrebbe compiuto 60 anni tra pochi giorni. Per quasi quaranta anni è stato uno degli inviati sportivi più noti della stampa britannica, seguendo tennis, cricket e un’altra trentina di discipline diverse.

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Il giornalista scompare proprio a Melbourne durante gli Australian Open, città ed evento sportivo che furono teatro della querelle sullo status vaccinale del campione serbo che portarono alla sua deportazione, mentre, morsa da un lockdown sfrenato, la repressione delle proteste degli australiani raggiungevano apici di orrore totalitario inimmaginabile per i placidi antipodi.

 

Il giornalista lascia una moglie e tre figli. «Siamo devastati nell’annunciare che il nostro meraviglioso marito e papà, Mike, è collassato ed è morto mentre si trovava a Melbourne per gli Australian Open», si legge in un post scritto la famiglia. «Per 38 anni ha vissuto il suo sogno coprendo lo sport in tutto il mondo. Era davvero un grande uomo e ci mancherà terribilmente».

 

Djokovic ha offerto le sue condoglianze ai cari del giornalista scomparso. «Condoglianze alla famiglia di Mike Dickson. Riposa in pace», ha scritto su Twitter il Djokovic in risposta al post della famiglia di Dickson che annunciava la sua scomparsa.

 

«Novak Djokovic rimarrà pure un eroe per qualcuno, ma per molti altri ha gettato nella spazzatura la sua reputazione oltre ogni possibilità di reintegro» aveva scritto il giornalista sportivo il 16 gennaio 2022 relativamente al rifiuto del campione di sottomettersi alla puntura genica sperimentale. «Djokovic pensava di poter far funzionare il sistema senza compromettere le sue convinzioni, o dover scontare una scomoda e spiacevole quarantena durante il periodo festivo. Contava sulla cultura che esiste nel tennis secondo cui le cose accadono diversamente per i migliori giocatori di tennis, quelli che vendono i biglietti. Si scopre che il trattamento favorevole arriva solo fino a un certo punto».

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«Novak Djokovic potrebbe rovinare le sue possibilità di diventare il GOAT [il più grande di tutti i tempi, ndt] rifiutandosi di fare il vaccino… è una strana collina su cui morire per un giocatore che è così disperato da essere amato» scriveva il 16 febbraio 2022 il Dickson. «Dice che vuole più informazioni, ma di quante altre ha bisogno? Sono state somministrate più di 10 miliardi di dosi in tutto il mondo e le prove a disposizione sono ormai numerose».

 

Dickson fu smentito dalla realtà, e dallo stesso Djokovic, quando, dinanzi allo stesso Bill Gates che sedeva in tribuna, Novak ottenne il record mondiale vincendo il Grande Slam sette mesi fa.

 

Djokovic era stato attaccato dal ministro australiano per l’immigrazione che disse che la sua presenza nel Paese avrebbe potuto «portare ad un aumento del sentimento anti-vaccinazione». Il ministero quindi gli revocò il visto per motivi di «salute e buon ordine». Il giocatore fu piazzato in un centro per immigrati clandestini. Non si è trattato dell’unico caso di tennista non sierato espulso. L’Australia, va detto, ha una storia di anti-vaccinisti bloccati all’aeroporto che risale a prima della pandemia.

 

L’amministrazione Biden pure vietò l’ingresso negli USA, mentre anche la Francia pensava di escluderlo in quanto non vaccinato.

 

Djokovic dichiarò che preferiva saltare gli Slam piuttosto che vaccinarsi. «Questo è il prezzo che sono disposto a pagare» aveva dichiarato il campione in un’intervista con la BBC ad inizio 2022, rispondendo al giornalista che gli aveva chiesto se avrebbe perso ulteriori eventi se dovessero imporre vaccinazioni per i partecipanti.

 

«Sulla base di tutte le informazioni che ho ricevuto, ho deciso di non fare il vaccino», dichiarò il campione.

 

Quante persone sono in grado, oggi, di ammettere quanto avesse ragione?

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Immagine di JC via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic

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