Nucleare
Mosca contro le «innovazioni destabilizzanti» nella dottrina nucleare USA
Una presunta decisione degli Stati Uniti di modificare la propria dottrina nucleare potrebbe compromettere gravemente la sicurezza globale, ha avvertito il vice ministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov.
Il New York Times ha riferito il mese scorso che l’amministrazione del presidente Joe Biden aveva approvato una nuova versione di una strategia nucleare altamente classificata a marzo, con modifiche incentrate sulle crescenti capacità nucleari della Cina. Secondo il quotidiano, il documento tiene conto delle possibili «sfide nucleari coordinate» da parte di Cina, Russia e Corea del Nord.
In un’intervista rilasciata domenica all’agenzia di stampa russa TASS, il Ryabkov ha affermato che, sebbene sia prematuro commentare i dettagli della nuova strategia, in quanto non è stata ancora annunciata pubblicamente, i primi segnali sono preoccupanti.
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«Dato l’orientamento estremamente distruttivo della politica estera di Washington, ci si può aspettare qualsiasi “innovazione”, comprese quelle estremamente destabilizzanti», ha affermato.
Il vice ministro degli esteri ha sottolineato che la Russia sta anche cambiando la sua dottrina nucleare, citando le azioni «escalation» dell’Occidente nel mezzo del conflitto ucraino.
Il funzionario ha osservato che la Russia sta attualmente perfezionando la sua politica nucleare, ma ha rifiutato di specificare una scadenza. Questa è «una questione piuttosto complessa, dato che stiamo parlando degli aspetti più importanti per garantire la nostra sicurezza nazionale».
La posizione nucleare di Mosca stabilisce che può schierare il suo arsenale nucleare solo ûin risposta all’uso di armi nucleari e di altri tipi di armi di distruzione di massa contro di essa o i suoi alleati, e anche in caso di aggressione contro la Russia con l’uso di armi convenzionali quando l’esistenza stessa dello Stato è minacciata».
I funzionari russi hanno dichiarato in numerose occasioni di non avere intenzione di usare armi nucleari contro l’Ucraina e che, sebbene Mosca stia lavorando per aggiornare la sua dottrina nucleare, continua a basarsi sul presupposto che le potenze nucleari non dovranno mai impegnarsi in una guerra atomica su vasta scala.
Gli Stati Uniti e la Russia detengono i più grandi arsenali nucleari al mondo, rispettivamente con circa 5.000 e 5.500 testate. Le due potenze sono anche firmatarie del New START Treaty, che limita il numero di testate nucleari strategiche schierate a 1.550.
La Cina, che si stima abbia circa 500 testate nucleari, ha segnalato che non ha intenzione di aderire al trattato.
Come riportato da Renovatio 21, anche il ministro degli Esteri russo Sergio Lavrov ha dichiarato in settimana che Mosca sta «affinando» la sua dottrina nucleare.
Negli scorsi mesi il presidente russo Vladimiro Putin ha dichiarato il potenziamento dell’arsenale atomico del Paese.
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La dottrina nucleare russa era stata negli scorsi anni sempre ribadita dal portavoce del Cremlino Demetrio Peskov. «Abbiamo una dottrina militare, tutto è scritto lì. Non dà nessun’altra interpretazione, tranne ciò che c’è nero su bianco», aveva confermato il vice ministro degli Esteri di Mosca Aleksandr Grushko.
Lo stesso Peskov a inizio conflitto aveva detto pubblicamente che l’operazione militare speciale di Mosca serviva ad impedire la guerra nucleare.
Come riportato da Renovatio 21, ci sono tuttavia dentro la Russia voci insistenti che chiedono di cambiare la dottrina nucleare di Mosca. L’ex consigliere per la politica estera del vice capo dell’amministrazione presidenziale russa, Sergej Karaganov ha dichiarato che la Russia dovrebbe rivedere la propria dottrina nucleare e abbassare la soglia nucleare per dissuadere l’Occidente dal perseguire politiche sconsiderate.
Il politologo, membro onorario del presidio del Consiglio Russo per la Politica Estera e di Difesa (SVOP), in passato ha più volte sollevato in diversi articoli la questione delle armi nucleari e ha suggerito alla Russia di prendere in considerazione la possibilità di effettuare, prima o poi, attacchi nucleari preventivi contro obiettivi in Europa.
Come riportato da Renovatio 21, a poche ore dall’inizio del conflitto, quando l’escalation sembrava inevitabile, Putin disse ai giornalisti occidentali che i loro Paesi stavano venendo trascinati in una guerra nucleare in Europa che non avrebbe avuto vincitori. Nessuno dei nostri giornali riportò l’importanza di questa dichiarazione.
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Immagine di Kelly Michals via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC 2.0