Nucleare
Mosca chiede alle potenze nucleari di respingere le provocazioni che coinvolgono le armi di distruzione di massa
Il ministero degli Esteri russo ha rilasciato mercoledì una dichiarazione in cui ribadisce la convinzione di Mosca che una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta, e invitando le potenze nucleari a fare tutto ciò che è in loro potere per prevenire l’uso di armi di distruzione di massa. Lo riporta il sito governativo russo Sputnik, attualmente inacessibile dall’internet occidentale.
«La Russia procede dalla continua rilevanza degli accordi e delle intese esistenti nel campo del taglio e della limitazione delle armi nucleari, nonché della riduzione dei rischi strategici e della minaccia di incidenti e conflitti internazionali carichi di escalation al livello nucleare. Affermiamo pienamente il nostro impegno alla dichiarazione congiunta dei leader dei cinque stati dotati di armi nucleari sulla prevenzione della guerra nucleare e sulla prevenzione della corsa agli armamenti del 3 gennaio 2022», ha sottolineato Mosca.
«Siamo fortemente convinti che nell’attuale situazione complicata e turbolenta, causata da azioni irresponsabili e sfacciate volte a minare la nostra sicurezza nazionale, il compito più immediato sia quello di evitare qualsiasi scontro militare tra potenze nucleari», ha aggiunto il ministero degli Esteri.
Mosca ha esortato gli altri membri dei cinque nucleari (Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Cina) a «dimostrare in pratica» la loro disponibilità a lavorare per «risolvere questo compito prioritario» di de-escalation e a «rinunciare al pericoloso tenta di violare gli interessi vitali reciproci, restando in bilico sull’orlo di un conflitto armato diretto e incoraggiando provocazioni con armi di distruzione di massa».
Quest’ultimo potrebbe portare a «conseguenze catastrofiche», ha avvertito il ministero.
Mosca ha ribadito l’essenza della dottrina nucleare russa, che consente l’uso di armi nucleari «esclusivamente in risposta a un’aggressione che implica l’uso di armi di distruzione di massa o un’aggressione con l’uso di armi convenzionali quando l’esistenza stessa dello stato è in pericolo pericolo».
Il ministero degli Esteri ha chiesto una rinnovata architettura della sicurezza internazionale basata sui principi di stabilità strategica, parità di diritti tra gli stati, sicurezza indivisibile e comprensione reciproca degli interessi fondamentali della sicurezza delle nazioni.
Come riportato da Renovatio 21, il Pentagono ha invece appena rilasciato un documento strategico della Difesa che di fatto capovolge la dottrina nucleare USA, consentendo di fatto l’uso di armi atomiche anche contro minacce non-atomiche.
Nel momento di maggior pericolo di guerra con armi termonucleari mai raggiunto dall’umanità, la confusione è tale che un mese fa l’ammiraglio Charles Richard, il comandante uscente del Comando Strategico degli Stati Uniti, ha lasciato trasparire la sua preoccupazione riguardo il fatto che l’attuale costrutto di deterrenza nucleare degli Stati Uniti possa non funzionare sia contro la Russia che contro la Cina.
In pratica, la deterrenza nucleare non funziona più: tutti gli schemi della Guerra Fredda sono saltati. Tuttavia, gli studi fatti durante quegli anno sono ancora validi: una guerra termonucleare non può essere vinta. Lo dicono le stime delle vittime calcolate nei decenni.