Sanità

Morto un medico dell’ospedale di Mantova. Si era vaccinato qualche giorno fa

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Un medico dell’Ospedale Carlo Poma di Mantova è morto ieri, dopo essersi sottoposto nei giorni scorsi al vaccino anti-COVID.

 

Secondo quanto riferisce l’azienda, il professionista era affetto da patologie croniche:   

 

«…Si è disposto di attivare tutti gli accertamenti necessari per confermare l’assenza di qualsiasi nesso tra la vaccinazione e il triste evento occorso»

«La ASST di Mantova — si legge in una nota — comunica con grande dolore che in data odierna si è spento uno stimatissimo collaboratore dell’Azienda. Il professionista, che purtroppo soffriva di patologie croniche, si era sottoposto, anche a tutela delle proprie condizioni di salute, alla vaccinazione anti-COVID. Pur in presenza di una situazione estremamente indicativa di un evento improvviso legato a condizioni preesistenti, al fine di chiarire anche ogni più piccolo dubbio, si è disposto di attivare tutti gli accertamenti necessari per confermare l’assenza di qualsiasi nesso tra la vaccinazione e il triste evento occorso.  È stata pertanto disposta l’autopsia che verrà eseguita probabilmente domani mattina».

 

Il passaggio in cui è scritto «per confermare l’assenza di qualsiasi nesso tra la vaccinazione e il triste evento occorso» la dice lunga sull’approccio: se il medico fosse morto con il COVID, pur essendo affetto da più patologie croniche, nessuno avrebbe esitato ad attribuire la morte del professionista al virus.

 

In questo caso, invece, l’intento non sembra essere quello di fare luce sulle reali cause della morte, non escludendo perciò nemmeno il possibile nesso tra vaccino e decesso, ma si parla di confermare l’assenza di qualsiasi nesso con la somministrazione del farmaco ora al centro del mondo.

«Excusatio non petita, accusatio manifesta»

 

Un noto detto latino recita così: «excusatio non petita, accusatio manifesta». «Scusa non richiesta, accusa manifesta».

 

Chi ha ancora un briciolo di libertà e di razionalità, o anche solo chi ancora possiede le orecchie, intenda. 

 

 

Cristiano Lugli

 

 

 

 

 

 

Immagine d’archivio

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