Spirito
Mons. Viganò: «la chiesa “povera” ridotta alla propaganda woke è in bancarotta»
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha commentato su X la notizia dell’istituzione di una Commissione e per la campagna raccolta fondi del papa.
«La “chiesa povera per i poveri”, ridottasi a fare da propagandista alla Sinistra woke, è in bancarotta» scrive monsignore.
«Quando ero Segretario Generale del Governatorato, nel mio primo anno di gestione portai il bilancio dello Stato della Città del Vaticano da un deficit di 15 milioni di Euro ad un avanzo di 34 milioni, risanando sprechi folli e corruzione dilagante» ricorda il prelato. «La continuazione della mia opera fu impedita da coloro che oggi sappiamo essere i principali responsabili del dissesto economico del Vaticano».
La “chiesa povera per i poveri”, ridottasi a fare da propagandista alla Sinistra woke, è in bancarotta.
Quando ero Segretario Generale del Governatorato, nel mio primo anno di gestione portai il bilancio dello Stato della Città del Vaticano da un deficit di 15 milioni di Euro… pic.twitter.com/Idvuln0eI3
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) February 28, 2025
«Venuto meno il fiume di denaro del deep state americano alla deep church bergogliana, e dopo che i fedeli disgustati dal tradimento dei vescovi hanno smesso di foraggiare eretici e pervertiti, ecco il “chirografo” del “pontefice moribondo” per batter cassa».
«Prima di istituire una commissione per chiedere soldi ai “volonterosi donatori”, devono essere pubblicati i bilanci dai quali risulti come sono sinora state spese le offerte dei fedeli e i fondi governativi».
In altre occasioni Viganò aveva definito la chiesa romana come «oscurata da eretici e corrotti», con una «gerarchia prostituita al mondo», una «organizzazione anticristiana ed anticristica, serva dell’élite globalista».
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