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Mons. Viganò: il silenzio dei vescovi è uno scandalo grande quanto lo stesso Bergoglio

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Monsignor Carlo Maria Viganò ha affidato a X parole di commento riguardo la mancata reazione dei vescovi alle recenti dichiarazioni indifferentiste di Bergoglio, per il quale tutte le religioni portano a Dio – un’idea condannata severamente dalla Scrittura e da secoli di magistero cattolico.

 

«Ciò che ci scandalizza e ci riempie di orrore non è tanto la serie delle provocazioni monomaniacali di Bergoglio, che ormai ha dato prova della sua indole ribelle e apostatica; quanto la complicità vile dell’intero Episcopato» scrive il già nunzio apostolico negli USA.

 

«Non mi capacito di come possa un Successore degli Apostoli tollerare l’aperta apostasia dalla Fede di colui che si presenta come capo della Chiesa, come se si trattasse dei vaneggiamenti di uno squilibrato a cui non dare troppa attenzione».

 

 


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«Penso con orrore a ciò che Nostro Signore imputerà a costoro, quando si presenteranno al Suo cospetto e dovranno rendere conto del loro silenzio dinanzi alla sistematica distruzione della Chiesa» continua l’arcivescovo.

 

«Sono questi i peccati di cui la Gerarchia deve pentirsi e chiedere perdono».

 

Come riportato da Renovatio 21, monsignor Viganò aveva dapprima reagito alle blasfemie di Singapore notando che «Bergoglio non contraddice il Vaticano II: ne applica i principi sine glossa. Ma per i conservatori montinian-ratzingeriani, le parole della Sacra Scrittura e le condanne del Magistero infallibile valgono meno delle ambiguità del loro Concilio».

 

In un comunicato di tre mesi fa, l’arcivescovo Viganò aveva scritto che «il Concilio rappresenta il cancro ideologico, teologico, morale e liturgico di cui la bergogliana “chiesa sinodale” è necessaria metastasi».

 

«Tutto ciò che Bergoglio compie costituisce un’offesa e una provocazione a tutta la Chiesa Cattolica, ai suoi Santi di tutti i tempi, ai Martiri che sono stati uccisi in odium Fidei, ai Papi di tutti i tempi fino al Concilio Vaticano II».

 

Due giorni fa l’arcivescovo aveva dichiarato di Bergoglio che «le sue parole menzognere sono particolarmente insidiose perché rivolte alle nuove generazioni, che Bergoglio inganna, facendo loro credere che è possibile salvarsi senza riconoscere che Gesù Cristo è il Figlio Dio, Unico Salvatore, e che la Sua Chiesa è l’unica arca di salvezza».

 

«Io sono la porta (Gv 10, 9) ha detto di Sé Nostro Signore. Negare questa verità significa apostatare dalla Fede e calpestare la Croce. Farlo dal più alto Soglio è uno scandalo di gravità inaudita, superato solo dal silenzio pavido o complice della maggioranza dell’Episcopato».

 

«La “passio Ecclesiæ” si compie nel tradimento di un’autorità usurpata, di un nuovo Sinedrio altrettanto apostata.

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