Spirito
Mons. Viganò: «alla fine dei tempi non saremo giudicati sulla base di Amoris Lætitia o di Nostra Ætate, ma del Vangelo»
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò, riprendendo la sua omelia per la festa dell’Ascensione di Nostro Signore, ha rilasciato sul social X un breve scritto per tornare a sottolineare la situazione attuale vissuta oggi dai fedeli cattolici.
«Non sta a noi – a nessuno di noi – dare soluzioni ordinarie in circostanze del tutto uniche e straordinarie» scrive il prelato lombardo
«A noi è richiesto – e qui ci soccorre la saggezza della “Regula Fidei” – di non mutare nulla di ciò che il Signore ha insegnato alla Chiesa e che la Chiesa ci ha fedelmente trasmesso».
Non sta a noi – a nessuno di noi – dare soluzioni ordinarie in circostanze del tutto uniche e straordinarie. A noi è richiesto – e qui ci soccorre la saggezza della “Regula Fidei” – di non mutare nulla di ciò che il Signore ha insegnato alla Chiesa e che la Chiesa ci ha…
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) June 4, 2025
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«Continuare a credere ciò che credevano i nostri padri non ci priverà della gloria eterna, solo perché rifiutiamo le novità introdotte da falsi pastori e da mercenari» chiosa l’arcivescovo.
«Il giorno del Giudizio particolare al momento della nostra morte e il giorno del Giudizio Universale alla fine dei tempi non saremo giudicati sulla base di Amoris Lætitia o di Nostra Ætate, ma del Vangelo».
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