Geopolitica

Ministro francese dice che Parigi potrebbe ancora inviare truppe in Ucraina

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La Francia non esclude di inviare truppe in Ucraina, ha affermato il ministro degli Affari europei del paese Benjamin Haddad, insistendo sul fatto che il presidente Emmanuel Macron conferma le sue precedenti dichiarazioni sulla questione. L’UE «ha il dovere di sostenere ulteriormente l’Ucraina» nel suo conflitto con la Russia, ha insistito Haddad.

 

Macron aveva ventilato per la prima volta la possibilità di inviare gli ufficiali della NATO in Ucraina a febbraio, ma si era scontrato con una forte resistenza da parte degli altri membri del blocco militare guidato dagli Stati Uniti.

 

In un’intervista al quotidiano tedesco Berliner Zeitung pubblicata martedì, Haddad ha affermato che «il presidente Macron ha detto che non dovremmo escludere nulla, e questo vale come sempre». L’Occidente dovrebbe «considerare in particolare le missioni di addestramento», ha aggiunto il ministro.

 

Quando gli è stato chiesto se temeva una potenziale escalation del conflitto, qualora questo scenario si fosse materializzato, Haddad ha accusato la Russia di aver bloccato tutti i tentativi di un accordo diplomatico. «Dovremmo smettere di tracciare linee rosse per noi stessi e cercare di abbracciare quella che chiamiamo ambiguità strategica», ha insistito.

 

Il ministro ha anche sostenuto la necessità di consentire a Kiev di utilizzare missili a lungo raggio forniti dall’Occidente per colpire obiettivi nel profondo della Russia.

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A luglio, l’Intelligence estero russa ha riferito che la Francia aveva precedentemente preso in considerazione l’invio di circa 2.000 soldati in Ucraina.

 

Parlando ai giornalisti a giugno, Macron aveva rivelato che Parigi stava lavorando per facilitare l’impiego di istruttori militari in aiuto di Kiev. Allo stesso tempo, ha affermato che «non siamo in guerra con la Russia» e che la Francia non «voleva un’escalation».

 

Come riportato da Renovatio 21, Macron aveva parlato di una vera e propria coalizione per inviare truppe occidentali nel teatro ucraino. Incontrò il favore di qualche Paese Baltico e della Finlandia neo-membro NATO, ma la condanna di tante altre voci della politica europea – compresa quella, nell’immediato, del ministro della Difesa italiano Guido Crosetto che parlò di «spiralizzazione del conflitto».

 

A maggio, l’ex presidente francese Nicolas Sarkozy ha criticato le dichiarazioni di Macron su un potenziale dispiegamento di truppe, avvertendo che tale «ambiguità strategica [potrebbe] creare le condizioni per uno scoppio catastrofico».

 

Nel mese di giugno, anche la ministra della Difesa spagnola Margarita Robles e il vicepremier italiano Matteo Salvini si sono espressi contro l’idea del presidente francese.

 

Più o meno nello stesso periodo, la testata americana Politico citava funzionari anonimi secondo cui il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva bloccato la proposta del presidente Macron di inviare istruttori occidentali in Ucraina a causa dei timori di un’escalation del conflitto.

 

Anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz si è più volte espresso contro l’invio di truppe NATO a sostegno di Kiev.

 

A maggio, il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha descritto la retorica di Macron come «molto pericolosa», mentre il presidente Vladimir Putin ha messo in guardia sul fatto che l’impiego di forze occidentali in Ucraina potrebbe portare a un «grave conflitto in Europa e a un conflitto globale».

 

Come riportato da Renovatio 21, un sondaggio di sei mesi fa ha rivelato che gli stessi francesi sono contrari ai discorsi del Macron sulla NATO in Ucraina.

 

Nel ripetere di non escludere le truppe atlantiche in zona di guerra, il Macron aveva aggiunto oscuramente che «Trump difficilmente vincerà».

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Immagine di NATO North Atlantic Threaty via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic

 

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