Terrorismo

Miliziani siriani e turchi diretti in Ucraina per vendicarsi dei russi

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Combattenti e miliziani del nord della Siria e Turchia cercano, armi alla mano, di andare in Ucraina per combattere contro i russi. Lo riporta il sito del Pontificio Istituto per le Missioni Estere (PIME) Asianews.

 

«Per molti è una questione personale e un tentativo di vendicarsi di Mosca, il cui sostegno al presidente Assad si è rivelato cruciale nel conflitto».

 

«Per molti è anche un modo per combattere, a causa del cessate il fuoco in vigore in Siria e che sembra reggere».

 

Secondo il Pentagono, miliziani jihadisti veterani del macello siriano sarebbero stati usati dalla Turchia anche in Libia, dove combattono per il governo di Tripoli contro la fazione del generale Haftar, che è sostenuto anche dalla Russia.

 

Sempre la Turchia avrebbe inviato l’anno scorso 4 mila mercenari dei tempi dell’ISIS nel Caucaso per combattere contro l’Armenia – un’altro governo sostenuto da Mosca.

 

Alcuni jihadisti sarebbero stati inviati dalla Turchia anche in Afghanistan prima del crollo perpetrato dall’amministrazione Biden.

 

L’uomo ritenuto nuovo vertice dell’ISIS, Abu Ibrahim al-Qurayshi, è stato ucciso da un raid americano in un’area della Siria controllata da Turchi e da Al Qaeda.

 

Come riportato da Renovatio 21, la Turchia già un anno fa era sospettata di reclutare jihadisti da mandare in Ucraina.

 

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