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Milizia irachena lancia un attacco con droni alla guarnigione USA di Al-Tanf in Siria

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Un gruppo di resistenza irachena ha rivendicato la responsabilità di un attacco di droni contro la guarnigione di al-Tanf nella parte controllata dagli Stati Uniti della Siria sud-orientale, vicino al confine iracheno, ha riferito venerdì l’agenzia di stampa statale siriana SANA.

 

La milizia irachena ha dichiarato in un comunicato citato dall’agenzia di stampa che il drone ha colpito direttamente l’obiettivo. Non sono stati forniti altri dettagli.

 

L’avamposto in Siria, così come la base aerea di Al-Asad vicino a Baghdad in Iraq, ha recentemente visto un picco di attacchi da parte di quelli che il segretario stampa del Pentagono, Pat Ryder, ha descritto come gruppi proxy iraniani.

 

Gli attacchi, da parte di droni e missili, hanno provocato diverse dozzine di feriti, ha detto Ryder, tra cui un mix di ferite lievi e lesioni cerebrali traumatiche. I media statunitensi stimano che il numero dei feriti tra il personale americano sia superiore a 45.

 

Il governo siriano accusa gli Stati Uniti di occupare illegalmente i territori ricchi di petrolio nei governatorati di Deir ez Zor, Hasakah e Raqqa nel nord e nell’est del paese per saccheggiarne le risorse naturali.

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Mesi fa il presidente siriano Bashar al Assad, in visita a Mosca, ha rivelato che proprio nella base di siriana Al Tanf gli USA addestrerebbero terroristi.

 

«Abbiamo incontri diretti con gruppi terroristici vicino all’area di Al-Tanf e, naturalmente, sappiamo da questi incontri e dai detenuti da dove provenivano. Al-Tanf rappresenta un intero campo terroristico e non ha altri obiettivi. Cosa ne guadagnano gli Stati Uniti uscire dalla loro presenza in questa zona nel cuore del deserto? Senza dubbio hanno campi per terroristi che ospitano decine di migliaia con le loro famiglie», aveva detto Assad dalla capitale russa.

 

«Ne siamo sicuri, le prove ci sono effettivamente», aveva aggiunto Assad, dicendo di ritenere che gli Stati Uniti possano trasportare i terroristi dalla Siria all’Ucraina nel tentativo di affrontare la Russia. «Riguardo a questo, non abbiamo prove, ma ci sarebbe da aspettarselo. Gli Stati Uniti ridistribuiscono i terroristi da un luogo all’altro, oltre al fatto che i terroristi si muovono da soli».

 

«In Siria ci sono quei terroristi che chiamano “terroristi islamici”, quelli che si nascondono dietro la religione. Non c’è una guerra di religione in Ucraina, ma loro [i terroristi] ci sono, a giudicare dai video che circolano su internet», aveva concluso il presidente siriano.

 

Come riportato da Renovatio 21, nelle ultime ore si erano diffuse voci di violenti scontri tra l’esercito siriano e forze americane e dei curdi filoamericani. Tensioni si erano registrate anche due mesi fa, mentre a marzo le basi americane erano state attaccate da missili.

 

Sempre a inizio anno l’allora Capo di Stato Maggiore USA Mark Milley ha visitato le truppe americane che occupano parte della Siria.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
 

 

 

 

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