Cina

Milioni di cinesi di nuovo in lockdown. Ripresa economica segna il passo

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews

 

 

 

Si diffonde la variante Delta del COVID-19 dal focolaio di Nanjing. Colpite 27 città e più di 10 province. Pechino isolata dalle nuove aree di contagio. Infezioni anche nell’Henan, devastato dalle recenti inondazioni. In luglio cala ancora l’indice delle attività manifatturiere.

 

 

Oggi è scattato di nuovo il lockdown per milioni di cinesi. Il focolaio di COVID-19 scoppiato a Nanjing (Jiangsu) una decina di giorni fa si è propagato in altre 27 città (compresa la capitale) e più di 10 province.

Scattato di nuovo il lockdown per milioni di cinesi

 

Le autorità sanitarie cinesi hanno registrato 55 nuovi casi di contagio, riconducibili alla variante Delta del coronavirus. È la peggior ondata d’infezioni dal gennaio scorso, superiore a quella avvenuta nel Guangdong tra maggio e giugno e a quella più recente nello Yunnan.

 

Gli ingressi a Pechino dalle zone colpite dai nuovi contagi sono vietati, anche se i casi accertati nella capitale sono solo quattro. Sotto stretto controllo sanitario sono finite anche le province dell’Hunan e dell’Hainan.

 

Gli ingressi a Pechino dalle zone colpite dai nuovi contagi sono vietati, anche se i casi accertati nella capitale sono solo quattro

Il contagio è arrivato anche nell’Henan, devastato da recenti alluvioni, che secondo fonti del luogo hanno causato fino a 10mila morti, smentendo le cifre presentate dalle autorità (302 vittime).

 

I numeri dei nuovi positivi in Cina sono ancora molto bassi rispetto ad altri Paesi, soprattutto nel sud-est asiatico. Le autorità  sono però preoccupate. La leadership cinese ha sostenuto di aver contenuto la pandemia entro pochi mesi dalla sua comparsa a Wuhan (Hubei) nel dicembre 2020.

I numeri dei nuovi positivi in Cina sono ancora molto bassi rispetto ad altri Paesi, soprattutto nel sud-est asiatico

 

In molte occasioni, il presidente Xi Jinping ha dichiarato che il risultato è dovuto alla superiorità del sistema socialista nazionale.

 

L’emergere di nuovi focolai minaccia la ripresa economica del Paese, che continua a rallentare. Pesano anche gli effetti delle forti inondazioni che stanno colpendo la Cina centrale e l’aumento dei prezzi delle materie prime.

 

L’indice Caixin/Markit delle attività manifatturiere è sceso in luglio a 50,3, dai 51,3 punti di giugno. Sopra 50 indica un’espansione dell’economia, ma i dati pubblicati oggi segnalano una significativa frenata.

 

 

 

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Immagine di China News Service via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)

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