Spirito
Messa una cum «delegata episcopale»: mons. Viganò riflette sul caso fiammingo
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato a X una sua riflessione sul caso della «delegata episcopale» Fiamminga.
Una nota arcidiocesana del 6 novembre indirizzata al clero del vicariato del Brabante Vallone, una zona francofona a Sud della capitale Bruxelles, proponeva di nominare una donna accanto al papa e al vescovo locale nella preghiera eucaristica.
In Belgio, un delegato episcopale è un coordinatore territoriale responsabile di una regione di una diocesi. In alcuni Paesi, la posizione è chiamata vicario regionale, sebbene il termine «vicario» sia riservato al riferimento a un sacerdote o a un vescovo. Il promemoria presentava diversi suggerimenti su come la donna in questione, che ha assunto il ruolo a gennaio, potrebbe essere inclusa nella preghiera al centro della liturgia eucaristica, che segue la liturgia della Parola nelle Messa
Per la Preghiera eucaristica I, viene proposta la formulazione «li presentiamo in unione con il tuo servo, il nostro papa X, il nostro Vescovo Y, il nostro delegato episcopale Z., e tutti coloro che custodiscono fedelmente la fede cattolica ricevuta dagli Apostoli».
In pratica la messa diviene qui una cum «delegata episcopale».
Sostieni Renovatio 21
«La Diocesi belga di Malines-Bruxelles (già retta da Leo Joseph Suenens e da Godfried Danneels) non potendo, per ora, procedere speditamente verso l’istituzionalizzazione di un ruolo ordinato per le donne, aggira il problema con l’introduzione di una figura spuria – la “delegata episcopale” (…) – la cui azione del tutto illegittima nel governo e nella guida della Diocesi concretizza i migliori auspici del Sinodo sulla Sinodalità» scrive l’arcivescovo.
«Sul modello delle repubbliche parlamentari di matrice rivoluzionaria, l’autorità dei Vescovi viene “delegata a dei laici e addirittura a delle donne, giungendo a nominarli nel Canone della Messa assieme al papa e all’Ordinario» continua monsignor Viganò, trovando così spazio per spiegare la sua idea di «papato scomposto» protagonista di un recente scritto analitico di Viganò:
«Così, mentre qualche devoto Prelato deplora la presunta “volontà di scisma” di chi denuncia l’anti-papa Francesco e l’apostasia della Gerarchia bergogliana, si realizza “per via pastorale” la destrutturazione del Sacerdozio Cattolico, “scomposto” artificialmente in munus (agli uomini ordinati) e ministerium (alle donne delegate)».
L’arcivescovo si sofferma quindi sulla questione delle dimissioni di Benedetto XVI.
«Chissà se Ratzinger, nel tentativo di dimettersi dal papato appellandosi a questa divisione dell’autorità dei Pastori, si è reso conto di creare le basi per la trasformazione della Chiesa in un’istituzione mondana, violando sfrontatamente la volontà del suo divino Fondatore?»
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21