Geopolitica

Mercenari americani e ucraini in Venezuela. Maduro: gli USA finanziano «Sodoma e Gomorra»

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Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, ha affermato il presidente Nicolas Maduro.

 

Gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela, definendole truccate e antidemocratiche. Maduro, che venerdì dovrebbe giurare per un terzo mandato, ha accusato Washington di aver finanziato ex leader «corrotti e delinquenti» in tutta l’America Latina per danneggiare Caracas.

 

«Ogni parola, ogni piccolo messaggio, ogni atto, ogni biglietto aereo: paga, paga, paga, e il governo statunitense uscente e il Dipartimento di Stato americano sono lì con il libretto degli assegni aperto», ha detto Maduro ieri, prendendo di mira in modo particolare il Gruppo Lima, un patto informale di 12 governi che sostiene la politica statunitense di isolamento del Venezuela dal 2017.

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«Li abbiamo affrontati, abbiamo resistito, li abbiamo sconfitti e uno a uno sono caduti, si sono tutti prosciugati, uno a uno, e dov’è il Gruppo Lima? Chi se lo ricorda?» ha detto Maduro. «Ora vogliono far rivivere il gruppo di Sodoma e Gomorra di governi servili ed ex presidenti che sono pedofili, corrotti, tossicodipendenti e trafficanti di droga».

 

«Basta con l’interventismo, basta con l’estremismo, basta con i gruppi di Lima», ha detto il presidente venezuelano.

 

L’altro ieri Maduro aveva annunciato la cattura di sette «mercenari», tra cui due cittadini statunitensi, due colombiani e tre ucraini. Le autorità di Caracas li hanno accusati di aver pianificato «azioni terroristiche» contro le infrastrutture venezuelane e contro la vicepresidente Delcy Rodriguez.

 

Secondo Maduro, da novembre altri 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane.

 

«Sono di altissimo livello, come non ne sono mai stati catturati prima in Venezuela», ha detto il presidente riferendosi agli americani detenuti.

 

L’allora presidente Donald Trump guidò lo sforzo per estromettere Maduro nel 2019, sostenendo il politico dell’opposizione Juan Guaido che si era dichiarato «presidente ad interim» del Venezuela. Gli Stati Uniti non cambiarono la loro politica sotto il presidente Joe Biden, continuando a sostenere che Maduro era illegittimo e mantenendo le sanzioni su Caracas. Lo sforzo di Guaido alla fine fallì e fuggì negli Stati Uniti nell’ottobre 2023.

 

Pochi minuti dopo l’elezione di Trump, Erik D. Prince, miliardario ex commando delle Forze Speciali dei Navy Seals, fratello della segretaria all’Istruzione del Trump I Betsy De Vos, aveva pubblicato su X uno strano video che riprendeva un paesaggio innevato e prometteva ad una serie di persone, tra cui Maduro, che «l’inverno sta arrivando. Andate via finché potete. La Giustizia sarà servita. CRIMINALI».

 


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Come riportato da Renovatio 21, Maduro ha accusato Elon Musk di aver «investito» almeno un miliardo di dollari nell’incitamento alla violenza nel Paese sudamericano dopo le elezioni presidenziali.

 

Dopo il voto di luglio, Musk ha accusato Maduro di «grave frode elettorale», mentre il presidente venezuelano ha dichiarato il miliardario nato in Sudafrica il suo «acerrimo nemico» che «controlla la realtà virtuale» creata dai social media.

 

Come riportato da Renovatio 21, i due avevano concordato di risolvere le loro divergenze in un incontro di botte, che purtroppo non è mai avvenuto. Musk ha anche minacciato di bruciare i famosi baffi di Maduro «dallo spazio» in risposta a una minaccia di sospendere il suo social network X in Venezuela.

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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)

 

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