Terrorismo
Mentre l’Uganda emana la legge anti-LGBT, 54 suoi soldati vengono trucidati dai terroristi islamici in Somalia
Almeno 54 soldati forze di pace dell’Unione Africana (UA) sono morti in un assalto alla fine di maggio da parte di estremisti di al-Shabaab ad una base in Somalia che ospitava truppe ugandesi, ha detto sabato il presidente dell’Uganda.
«Abbiamo scoperto i corpi senza vita di 54 soldati caduti, compreso un comandante», ha detto Yoweri Museveni in una dichiarazione pubblicata sui social media, riferendosi al raid all’alba del 26 maggio. Ha ammesso la settimana scorsa che c’erano state vittime ugandesi nell’attacco, ma non aveva specificato i numeri.
Al-Shabaab, un’organizzazione jihadista con sede in Somalia, ha rivendicato la responsabilità dell’assalto. Il gruppo ha detto di aver ucciso 137 soldati nell’attacco, che pare essere stato fatto tramite attentatore suicida.
L’agenzia di stampa AFP ha riferito, citando residenti locali e un comandante militare somalo, che i terroristi hanno guidato un’auto piena di esplosivo in una struttura militare a Bulo Marer, a circa 80 miglia a sud-ovest della capitale, Mogadiscio.
Ne è seguito uno scontro a fuoco, che ha portato a uno dei più significativi numeri di vittime in una serie di incidenti violenti da quando le forze filogovernative sostenute dall’UA, note come Missione di Transizione Africana in Somalia (ATMIS), hanno iniziato un’offensiva contro al-Shabaab lo scorso agosto.
La forza ATMIS, i cui membri sono stimati in circa 20.000, svolge un ruolo più proattivo nelle operazioni di sicurezza somale rispetto alla Missione dell’Unione Africana in Somalia (AMISOM), che ha sostituito. È composto da truppe provenienti da Uganda, Burundi, Gibuti, Etiopia e Kenya, e dispone di truppe schierate nella Somalia meridionale e centrale.
L’ATMIS prevede di trasferire i suoi compiti all’esercito e alle forze di polizia della Somalia entro il 2024.
Il presidente ugandese Museveni ha aggiunto nella sua dichiarazione che un’iniziale reazione di panico all’attacco ha contribuito al numero di morti nei ranghi dell’UA.
«L’errore è stato commesso da due comandanti, il maggiore Oluka e il maggiore Obbo, che hanno ordinato ai soldati di ritirarsi», ha detto, affermando anche che i due erano stati arrestati e sarebbero stati accusati dalla corte marziale. Tuttavia, ha aggiunto che «i nostri soldati hanno dimostrato una notevole capacità di recupero e si sono riorganizzati, portando alla riconquista della base».
Curiosamente, la strage di soldati ugandesi arriva mentre l’Uganda, il suo presidente e i suoi parlamentari sono sotto i riflettori dei media internazionale per la legge anti-LGBT appena emanata. L’amministrazione Biden ha dichiarato negli scorsi giorni che contro l’Uganda verranno emesse sanzioni.
L’Uganda nelle stesse ore ha istituito una legge contro il traffico di organi.
Il ministro Lavrov ha due settimane fa incontrato la controparte ugandese in un meeting dove si è parlato di collaborazione tra Mosca e Kampala, anche su questioni di tecnologia nucleare.
Gli Shabaab (letteralmente, «la gioventù») si sono resi protagonisti in questi anni di eccidi mostruosi. Dieci mesi fa un gruppo di Shabaab ha preso il controllo dell’Hotel Hayat di Mogadiscio, dopo aver fatto detonare tre bombe nella capitale.
Tre anni fa, un altro attacco in un hotel provocò una strage con almeno 16 morti.
La domanda da porsi, semplicemente, è se i milioni dati dal governo italiano con il riscatto della cooperante italiana in Kenya nel 2020. Per il rapimento, la procura di Roma ha chiesto a febbraio l’archiviazione dell’indagine, adducendo la mancata collaborazione delle autorità di Nairobi.
Con gli Shabaab operava la «vedova bianca» Samantha Lewthwaite, britannica convertita all’Islam radicale irreperibile dopo la strage di Londra del luglio 2007, nonostante la caccia che, teoricamente, apparati di sicurezza britannici e africani le stanno dando da anni.
La vedova bianca, dissero i giornali inglesi, aveva addirittura un programma di infiltrazione terrorista a partire da giovani europee convertite all’Islam per colpire le spiaggia spagnole. Si parlò di 30 reclute a cui è stato insegnato come costruire giubbotti suicidi e come scegliere i propri obiettivi di morte.
Il nome della Lewthwaite viene fatto anche per l’attacco del settembre 2013 rivendicato dagli Shabaab nel centro commerciale Westgate a Nairobi, che causò 71 morti e circa 200 feriti.
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