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Mel Gibson scrive a Viganò e attacca le Olimpiadi: «hanno deriso la mia Fede»

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Il cineasta americano-australiano Mel Gibson ha scritto in un messaggio all’arcivescovo Carlo Maria Viganò tutto il suo disgusto per quanto visto durante la cerimonia di apertura delle Olimpiadi.

 

«Chi pensano di essere per poter fare questo? Dare la medaglia d’oro a un maschio biologico nel nuoto femminile mi aveva già fatto boicottare i Giochi, ma questa offesa ha chiuso tutto. Chi ha concepito e progettato quella mostra?»

 

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L’uomo incaricato di coordinare la cerimonia è il francese Thomas Jolly, 42 anni. Jolly è un omosessuale che lavora come attore e regista teatrale. In precedenza aveva detto all’edizione britannica di Vogue che voleva assicurarsi che «tutti si sentissero rappresentati» nella cerimonia. Alla stampa ha anche detto «non troverai mai nel mio lavoro il desiderio di denigrare qualcuno o qualcosa».

 

Come riportato da Renovatio 21, il presidente francese Emmanuel Macron ha pubblicamente ringraziato e lodato Jolly per la sua opera blasfema.

 

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L’arcivescovo Viganò ha definito lo spettacolo andato in mondovisione «l’ultimo di una lunga serie di vili attacchi a Dio, alla Religione Cattolica e alla Morale naturale da parte dell’élite anticristica che tiene in ostaggio i Paesi occidentali».

 

Il Gibson nel suo messaggio a Viganò prende atto del fatto che Papa Francesco non ha commentato la cerimonia nel suo intervento.

 

«È significativo che l’ayatollah in Iran condanni questa disgustosa manifestazione offensiva e tuttavia la nostra ombra di papa apostata e scismatica non dice nulla, ma sappiamo che gli ultimi 11 anni sono stati come un Halloween per Jorge Bergoglio».

 

Il riferimento è ad una dichiarazione rilasciata da Ali Khamenei, il leader supremo dell’Iran, che ha condiviso i suoi pensieri in un post su X.

 

«Il rispetto per #GesùCristo… è una questione indiscutibile e definita per i musulmani. Condanniamo questi insulti diretti alle sante figure delle religioni divine, compreso Gesù Cristo», ha affermato la Guida Suprema della Repubblica Islamica d’Iran.

 


Come riportato da Renovatio 21, Gibson aveva subito scritto a Viganò dopo che gli era stata comminata la scomunica per scisma, scrivendo di sperare che Bergoglio scomunicasse anche lui «dalla sua falsa chiesa».

 

Il firmatario della lettera di scomunica, monsignor Kennedy, è stato poco dopo promosso da Bergoglio ad arcivescovo.

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Immagine di Kim Davies via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

 

 

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