Satira

Massacro di Mestre, è stato l’autobus. O al massimo il guardrail

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Quantità di articoli si stanno concentrando sul fatto che l’autobus di Mestre, caduto dal cavalcavia portandosi via una ventina di vite umane, era elettrico.

 

Ecco che in tantissimi – perfino dall’estero – si aggrappano in qualche modo alla nozione: è una strage dovuta al motore elettrico. Eccerto.

 

«Le caratteristiche del bus elettrico precipitato a Mestre» titolava ieri l’ANSA.

 

Ma attenzione, il giorno prima non poteva non arrivare immantinente lo spiegone di Open: «Cosa c’entrano le batterie elettriche dei pullman con l’incidente di Mestre».

 

Era entrato a gamba tesa anche il ministro dei Trasporti Matteo Salvini: «qualcuno dice che le batterie elettriche prendono fuoco più velocemente, io non so se sia così o no. Ma in un momento in cui si dice tutto elettrico, solo elettrico, forse uno spunto di riflessione bisogna trovarlo».

 

In pratica, il pullman è caduto a testa in giù – dalle foto sembra così – per decine di metri, ma la colpa sarebbe delle batterie. Ci stropicciamo gli occhi.

 

Li riapriamo: ecco le sconvolgenti immagini dal drone che riprendono il colpevole automezzo isolato, come un bimbo in castigo, come un no-vax senza green pass, in un piazzale dove era stato portato: ci dicono che bisognava fare così, perché avendo scelto di essere elettrico, l’autobus potrebbe prendere fuoco.

 

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Attenzione, perché anche avanza un altro possibile colpevole: il guardrail. Eh sì: qualora nel cittadino democratico sia rimasto un briciolo di logica e quindi non far filare via dritta la storia della batteria che provoca la caduta del veicolo dal cavalcavia, bisogna puntare il dito verso un altro imputato di metallo, un tizio che di fatto mai ci è piaciuto veramente. Ma qualcuno a cui son simpatici i guardrail, c’è?

 

Open è implacabile: «L’incidente di Mestre, il guardrail con il buco e il dossier del 2017 sui lavori: “Va cambiato”» è il titolo del pezzone del sitarello di Mentana. Ma la questione avanza anche su altre testate mainstream: «Strage Mestre, il procuratore di Venezia: “Guard rail sotto sequestro, serve perizia”». «La tragedia di Mestre, guardrail sotto osservazione: era vecchio. Aperta un’inchiesta» scrive Rainews. L’AGI scrive che il bus ha urtato il guardrail 27 volte prima di precipitare.

 

Del conducente, in pratica, non si parla praticamente più. E la parola «malore» sembrava sparita dai titoli dei giornali, se non fosse comparsa da qualche ora questa notizia interessante: «a rischio i risarcimenti in caso di malore del conducente» titola Skynews 24. «Incidente bus Mestre, se malore autista assicurazione non paga» è il titolo di un altro sito all-news.

 

Non siamo in grado di calcolare, in questo momento, le ramificazioni future di questo precedente – specie considerando che i malori dei conducenti di autobus e scuolabus non sono rarissimi, ultimamente – se leggete Renovatio 21 lo sapete bene.

 

Rallegriamoci, purtuttavia. Per una volta, non «hastatoPutin». Hastatoilpulmann. Hastatoilguardrail. Hastatolabatteriaelettrica.

 

L’importante è che qualcuno, nella massa vaccina, continui a crederci. Ci rendiamo conto che sono sempre meno. Forse se ne rendono conto anche quelli là.

 

Intanto chiedetevi se i figli in gita ce li volete mandare per davvero.

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Immagine screenshot da YouTube

 

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