Persecuzioni

Massacro alla parrocchia di Gaza, Netanyahu ringrazia il papa

Pubblicato

il

Il premier israeliano Beniamino Netanyahu ha ringraziato papa Leone XIV dopo la strage nella parrocchia della Sacra Famiglia, la principale chiesa cattolica di Gaza.

 

«Siamo grati a Papa Leone per le sue parole di conforto. Israele sta indagando sull’incidente e rimane impegnato a proteggere i civili e i luoghi sacri» ha comunicato l’ufficio del primo ministro dello Stato Giudaico.

 

«Israele si rammarica profondamente che un colpo vagante abbia colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza. Ogni vita innocente persa è una tragedia. Condividiamo il dolore delle famiglie e dei fedeli» scrive la nota.

Sostieni Renovatio 21

La versione per cui il bombardamento della Chiesa sarebbe stato un errore è stata ripetuta da Netanyahu a Trump durante una telefonata forse non tranquillissima.

 

«La reazione di Donald Trump ai bombardamenti di Israele a Gaza e sulla chiesa a Gaza non è stata positiva. Ha chiamato Netanyahu per affrontare questi attacchi»: ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ai corrispondenti della sala stampa della Casa Bianca.

 

Nel frattempo in rete alcuni osservatori notano che il colpo potrebbe essere stato sparato da un carrarmato che, a giudicare dal danno sulla parte alta del tetto vicino al vertice, forse era diretto alla croce in cima all’edificio sacro.

 

Le forze di Difesa dello Stato Ebraico (IDF) insistono invece sulla versione dell’errore militare: «frammenti di un proiettile sparato durante le attività operative nella zona hanno colpito accidentalmente la chiesa. La fonte dell’incidente è sotto inchiesta e l’accaduto è in fase di verifica» ha dichiarato il portavoce dell’IDF, spiegando che «l’IDF dirigono i loro attacchi solo contro obiettivi militari e fanno tutto il possibile per ridurre al minimo i danni a civili ed edifici religiosi. L’IDF si rammarica per qualsiasi danno involontario».

 

I «danni volontari» non riguardano solo la chiesa: sono morte nel raid almeno tre persone, tra cui il portinaio della parrocchia e una fedele anziana, che erano in chiesa con altri per ripararsi dalle violenze, e a cui, secondo quanto si potrebbe ricostruire, sarebbe caduto il tetto addosso. I funerali di due sono stati celebrati nella vicina chiesa ortodossa.

 

Alle morti della parrocchia della Sacra Famiglia si aggiungono nelle ultime ore altre quattro in un campo profughi di Bureji (regione centrale della Striscia di Gaza) attaccato dagli israeliani e poi altre tre vittime in un attacco a un condominio di Gaza City.

 

Come noto, anche il parroco Gabriel Romanelli è stato ferito nell’attacco.

 

Raid su chiesa cattolica a Gaza, ferito anche padre Romanelli.

Iscriviti al canale Telegram

La reazione di Leone XIV è stata affidata ad un telegramma firmato dal segretario di Stato Pietro Parolin: «Sua Santità Papa Leone XIV è profondamente addolorato nell’apprendere la perdita di vite e di feriti causati dall’attacco militare alla chiesa cattolica della Sacra Famiglia a Gaza e assicura al parroco, don Gabriel Romanelli e a tutta la comunità parrocchiale la sua vicinanza spirituale affidando le anime dei defunti all’amorevole misericordia di Dio. Il papa rinnova il suo appello per un immediato cessate il fuoco ed esprime la sua profonda speranza di dialogo, riconciliazione e pace durevole nella regione».

 

Leggendo queste parole non è facile capire per cosa esattamente il Netanyahu stia ringraziando.

 

Molti vedono nel ringraziamento di Netanyahu al pontefice un esempio di quello che si chiama oggi gaslighting, ossia manipolazione estrema e sfacciata. Altri possono tirare in ballo la tracotanza chiamata in lingua ebraica chuzpah.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine screenshot da YouTube

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

 

Più popolari

Exit mobile version