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Mascherine, lavaggio del cervello ai bambini: due episodi confermano

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L’epoca del COVID, dove il virus sembra diventata una sorta di nuova religione a cui rendere perennemente culto attraverso i dialoghi, le azioni e le «relazioni distanziate», riserva degli scenari davvero terrificanti.

 

Fra i peggiori, a mio avviso, vi è quello che interessa i bambini: fanciulli innocenti di cui non si conoscono più i volti, mascherati e senza più sorriso.

 

Fanciulli innocenti di cui non si conoscono più i volti, mascherati e senza più sorriso

Queste poche righe sono solo per narrarvi di un paio di episodi di cronaca avvenuti ieri, al parco dove ho portato a giocare mio figlio. 

 

In un paese di 5.000 anime considerando le frazioni, vi è un parco piuttosto grande, una sorta di gigantesca pineta accessoriata di vari giochi e percorsi. 

 

Il mio bimbo di 3 anni si stava arrampicando su una piccola casetta in legno e, arrivato sulla cima, ha incontrato una bambina. Quest’ultima — che avrà avuto sì e no 5 anni — vista la presenza ravvicinata di mio figlio, con una faccia quasi allarmata si è subito messa la mascherina indietreggiando di qualche centimetro. 

 

Vi confesso che non avevo mai visto una scena più straziante e più triste di questa.

 

I bambini, un tempo sinonimo di spensieratezza ed innocenza, hanno subito un enorme lavaggio del cervello che fungerà da psicofarmaco morale e sociale per tutte le generazioni a venire, anestetizzate attraverso il terrore e i diktat della dittatura sanitaria mondialista

Chiudete gli occhi e provate ad immaginarvela anche solo per un istante, e capirete cosa intendo e cosa ho provato.

 

Nel frattempo avevo lasciato un mio golfino vicino ad un’altalena. Poco dopo arrivano due ragazzini e vedo che uno dei due prende un lungo bastone e, con aria schifata ed intimorita sposta il golfino per terra servendosi del bastone per non entrare in contatto con il maglione.  

 

Questi due episodi — che sono successi a me, ma ve ne sarebbero tanti altri che ognuno di voi potrebbe sicuramente raccontare — descrivono la situazione davanti alla quale ci troviamo: una situazione in cui persino i bambini, un tempo sinonimo di spensieratezza ed innocenza, hanno subito un enorme lavaggio del cervello che fungerà da psicofarmaco morale e sociale per tutte le generazioni a venire, anestetizzate attraverso il terrore e i diktat della dittatura sanitaria mondialista.

 

 

Cristiano Lugli 

 

 

 

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