Geopolitica

Mariupol’, la strada della morte

Pubblicato

il

Indescrivibile reportage dell’americano Patrick Lancaster, praticamente l’unico giornalista anglofono a Mariupol’.

 

Spettacolo infernale nel vialone di Ilicha, nei pressi della più grande acciaieria d’Europa – Azovstal – dove si sarebbero barricati gli ultimi residui locali del Battaglione Azov.

 

Lancaster cammina nella strada deserta scoprendo corpi di civili stesi al suolo in modo randomatico. Alcuni sono stati mangiati dagli animali.

 

Un cadavere che il Lancaster mostra, sempre più paonazzo e sofferente, non ha più il volto.

 

Pur senza andare alla ricerca di dettagli morbosi, le immagini sono estremamente disturbanti, se ne sconsiglia la visione a chi è sensibile.

 

 

Incredibile l’intervista ad un anziano locale, che pare fare una passeggiata tra i morti. Egli maledice tutta la classe politica ucraina, e afferma di non essersi mosso verso le figlie e le nipoti, che vivono in Crimea (cioè in Russia…) perché lui è nato e cresciuto a Mariupol’.

 

Il settantenne, che porta bene gli anni, racconta di come in Crimea, da quando è arrivato Putin, tutto è migliorato, dalle strade in giù…

 

Nel deserto e nel disastro, la voglia di parlare del vecchio è surreale, ma dà anche una strana speranza. Gli uomini, ostinati, riescono a continuare a vivere nonostante tutto. Nonostante la paura e l’orrore. Nonostante la catastrofe.

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version