Satira

Manù Macrone pomodorizzato. Dopo essere stato giflato e tutoyato

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Il presidente francese Emanuele Macron si è concesso il primo bagno di folla dopo la rielezione in un mercato a Cergy, il luogo classico in cui i politici vanno a stringere la mano agli elettori popolani.

 

Purtroppo qualcuno ha rovinato il programma con una gragnuola di pomodori lanciati in direzione del vertice della Repubblica francese.

 

Encomiabile e significativa la reazione dei servizi di sicurezza, che coprono il prezioso presidente facendo scudo con il proprio corpo alla selvaggia pomodorizzazione populista.

 

Notate inoltre la velocità con cui spunta fuori un ombrello, forse pensato proprio per lo scenario del lancio di ortaggi contro la massima carica dello Stato.

 

 

Sfortunatamente, non si tratta della prima volta che il Macrone si trova a vedere rovinati i suoi piani di bagno di folla adorante.

 

Era successo l’anno scorso, quando un popolano oltre le transenne a cui Emmanuel si era lanciato a stringer la mano, lo schiaffeggiò sonoramente: quello che in francese dicono gifler, che a noi piacerebbe italianizzare in giflare.
Così, monsier le President fu giflato.

 

 

 

L’autore del terribile gesto fu messo in galera per vari mesi. Il 28enne, mai pentito, nel momento della giflazione aveva emesso anche un grido che sapeva di restaurazione monarchica: «Montjoie, Saint-Denis, à bas la Macronie!».

 

Si tratta di una millenaria formula in uso sotto la dinastia capetingia con cui il Re di Francia dava la carica ai suoi soldati in combattimento». Oggi è uno degli slogan dei monarchici e di movimenti come l’Action Française.

 

«À bas la Macronie», significa ovviamente abbasso la «Macronìa», ma non ci è chiaro se la Macronìa è un concetto territoriale che coincide con la Francia macronizzata (come, chessò, l’Arabia Saudita perché è dei Saud) oppure se voglia significare l’idea macronizzazione, del divenire-macrone della realtà francese sotto il tallone dell’operativo globalista dell’Eliseo – sono ancora forti ricordi come l’enorme bandiera europea che garrisce dentro l’Arco di Trionfo sugli Champs-Élysées, oppure le varie violenze perpetrate dalla polizia contro i manifestanti antipandemici.

 

Tuttavia, l’assalto più tremendo che subì il Macron durante queste sue fallimentari, patetiche uscite in pubblico accadde ancora prima, quando un ragazzino adolescente, da dietro le eterne transenne, osò chiamarlo con il diminutivo «Manu» (con l’accento sulla u): «ça va, Manu?» aveva chiesto l’impudente discolo. In pratica l’imperdonabile teeanger si era permesso di dargli del tu – azione per cui in francese c’è un verbo specifico, tutoyer. Ebbene sì, l’odioso minorenne lo aveva tutoyato.

 

Il presidente venuto dal niente (dalla banca Rothschild, in realtà) si incazzò assai. Si fermò e rimproverò aspramente il piccolo infame, ordinandogli di chiamarlo «Monsieur le President» e aggiungendo oscure parole, che non si capisce se classiste o solo di confuso disprezzo: « il giorno che vorrai iniziare una rivoluzione dovrai aver prima aver studiato per avere un diploma e per essere in grado di nutrirti, d’accordo?»

 

 

Bisogna capire avere comprensione del fatto che Macron non ha figli, quindi con i ragazzi non può avere grande dimestichezza.

 

Purtuttavia, è vero anche che ha sposato una donna che potrebbe avere l’età di sua madre, anzi tecnicamente è proprio lì, visto che era madre di una compagna di scuola, nonché sua prof. Quindi, un po’ di conoscenza in termini di puericultura magari in famiglia, senza indagare troppo, da qualche immaginiamo ci sia.

 

Nel frattempo, la Macronìa procederà altri 5 anni. Quanti pomidori, quante  giflazioni, quante tutoyazioni ancora pioveranno dal popolo ingrato, lo vedremo.

 

 

DISCLAIMER SERIO: Renovatio 21 prende categoricamente le distanze da tali metodi di protesta

 

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