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Macron parla di «un’unico Ordine Mondiale». Come PD e i sindacati italiani

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Durante un discorso al vertice dell’APEC a Bangkok, dove erano riuniti i leader mondiali, il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto un «unico ordine mondiale».

 

Macron ha fatto i commenti mentre discuteva degli interessi di potere di Russia e Cina e della minaccia di guerra. «Siamo in una giungla e abbiamo due grandi elefanti che cercano di diventare sempre più nervosi», ha detto il giovane presidente francese. «Se diventano molto nervosi e iniziano una guerra, sarà un grosso problema per il resto della giungla. Hai bisogno della collaborazione di molti altri animali, tigri, scimmie e così via».

 

«Sei dalla parte degli Stati Uniti o della Cina? Perché ora, progressivamente, molte persone vorrebbero vedere che ci sono due ordini in questo mondo. Questo è un errore enorme, anche per gli Stati Uniti e la Cina».

 

«Abbiamo bisogno di un unico ordine mondiale», conclude il Macron.

 

 

E così ci capita di sentire quest’espressione anche uscita dalle labbra di questo personaggio stranissimo, asceso all’Olimpo della politica francese in un battibaleno, con al seguito una moglie di decenni più vecchia di lui in quanto sua insegnante al liceo (dove studiavano anche i figli di lei, compagni di scuola del giovane Macron), passato dalla scuola per amministratori di Stato alla Banca Rothschild alla creazione ex nihilo di un intero partito di massa.

 

Ricordiamo Macron anche per quella gustosa immagine uscita dal comizio della sua prima elezione. Ricordate? Volle spostarlo (dicono, per il fatto che c’era troppa gente), davanti alla piramide di Louvre, struttura voluta dal predecessore presidente Mitterand e accusata da più parti di essere un monumento massonico. Qui, un’quadrature lo riprende con le mani alzate a triangolo, e dietro il triangolo della struttura: un’immagine che ha turbato alcuni per la sua possibile valenza simbologica. Noi l’abbiamo usata per l’articolo dell’anno passato sul Trattato del Quirinale.

 

 

L’espressione «Nuovo Ordine Mondiale», come noto, è considerata un marchio incontrovertibile di complottismo. La scorsa settimana è emersa molta ilarità quando è stato rivelato che YouTube aveva effettivamente verificato un video pubblicato dal «World Government Summit 2022». Si trattava di una tavola rotonda diplomatica dove Anwar bin Mohammed Gargash, consigliere diplomatico del presidente degli Emirati Arabi Uniti, discuteva il tema «Siete pronti per un nuovo ordine mondiale?»

 

YouTube ha piazzato sotto l’onesto video istituzionale la pecetta che dice: «Il Nuovo Ordine Mondiale è una teoria del complotto che ipotizza l’emersione segreta di un governo mondiale totalitario».

 

 

Come riportato da Renovatio 21, l’espressione è usata disinvoltamente anche in Italia, in particolare dalla sinistra.

 

Due anni fa l’onorevole Emanuele Fiano presentò alla Direzione del partito una relazione che si intitolava, effettivamente «Per un nuovo ordine mondiale».

 

Nello scritto dell’onorevole figlio di un ebreo deportato ad Auschwitz, purtroppo sconfitto nelle ultime elezioni dalla figlia di Pino Rauti a Sesto San Giovanni, sobborgo operaio milanese detto anche «Stalingrado d’Europa», si parla dell’«idea di una visione multilaterale che serva a rafforzare il profilo del nuovo ordine mondiale a cui aspiriamo». Il corsivo è nostro

 

Discorsi sul Nuovo Ordine Mondiale scapparono negli anni a George Bush padre, a Ratzinger e Bergoglio. Tuttavia il più curioso riferimento, almeno di recente, fu gatto al Concertone del primo maggio 2021, dove il capo della CGIL Landini scandiva della necessità di «sconfiggere la logica di Putin» sostenendo che investire in armi invece che in vaccini per tutto il mondo è sbagliato.

 

Rimediare a queste storture, disse il capo sindacalista «…vuol dire affermare un Nuovo Ordine Mondiale».

 

 

 

Sempre meno pudore in giro? Oppure si tratta semplicemente di un’espressione bellissima, a cui nessun leader, a nessuna latitudine, riesce a resistere?

 

 

 

 

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