Economia

Macron annuncia che spegnerà i lampioni in risposta alla crisi energetica

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Nel discorso di commemorazione nell’anniversario della presa della Bastiglia Macron ha annunciato le turbolenze all’orizzonte causate dalla crisi energetica.

 

«L’estate, l’inizio dell’autunno sarà molto difficile» per i francesi a causa della guerra in Ucraina,  ha detto il Macron, che vede probabile un taglio totale del gas russo, dal quale tuttavia dice che la Francia «ha poca dipendenza».

 

Il presidente ha esortato i cittadini francesi viene a impegnarsi nella «sobrietà» energetica e di prepararsi a prezzi alimentari ancora più elevati.

 

Poi il Macron ha annunciato che l’illuminazione pubblica sarà spenta di notte in alcuni luoghi.

 

«D’ora in poi chiederò agli enti pubblici, e a tutte le aziende che possono, di consumare meno», ha affermato Macron. «Creeremo un programma e proveremo a usare meno l’illuminazione la sera. Stiamo lanciando un programma di riduzione del carico e di sobrietà».

 

Ci chiediamo cosa si farà della magica definizione di Parigi come della ville lumière, la città della luce.

 

«Dobbiamo prepararci per uno scenario in cui dobbiamo rinunciare completamente al gas russo», ha specificato il giovane presidente appena rieletto, per poi creare ancora più confusione e contraddizione affermando  che la crisi energetica non è stata causata dalle sanzioni alla Russia perché «i prezzi dell’energia hanno iniziato a salire anche prima della guerra».

 

«Dobbiamo tutti prepararci al fatto che la guerra durerà. L’estate e l’inizio dell’autunno saranno probabilmente molto difficili», ha affermato il presidente francese.

 

Come riportato da Renovatio 21, in Francia il costo dell’energia sempre più esorbitante era già un tema dibattuto dai ministri a gennaio, ben prima dell’Operazione Z scatenata in Ucraina dalla Russia.

 

La crisi energetica pre-bellica aveva colpito duramente l’industria francese: il 16 dicembre 2021 il comitato sociale ed economico di Nyrstar, l’ultima raffineria di zinco ancora operativa della Francia, situata ad Auby, aveva annunciato che la società avrebbe chiuso le operazioni per due mesi a partire dal 2 gennaio 2022.

 

La Francia ha fatto capire in ogni modo che, a differenza della Germania e dell’Italia, mai abbandonerà l’energia nucleare: anzi, l’intenzione è quella di rilanciare il settore in quello che Macron ha chiamato «rinascita dell’industria nucleare» francese.

 

Ciononostante, bizzarramente ad inizio 2022 ben due reattori sono andati contemporaneamente offline a causa di «guasti» e relative manutenzioni. «Danni inaspettati», si disse.

 

L’impressione che se ne può ricavare, vedendo la foschia delle contraddizioni di Macron ma il nitore della sua agenda decrescitista – meno luce! Meno consumi! – è che in ballo ci sia qualcosa di più grande. Un ordine globale, oramai slatentizzato quasi del tutto, di frenare lo sviluppo umano.

 

Meno consumi, meno energia, meno industrie, significa meno esseri umani. Meno luce, più tenebra.

 

Come da programma, sempre più evidente, delle forze del Male e delle loro élite traditrici.

 

 

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