Predazione degli organi

L’Uganda approva la legge per fermare l’espianto e il commercio degli organi umani

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Il presidente dell’Uganda Yoweri Museveni ha approvato una nuova legge volta a prevenire il furto di organi e tessuti umani. Lo ha annunciato martedì il ministero della Salute ugandese.

 

La legge sulla donazione e il trapianto di organi umani 2023 è stata introdotta in risposta alle segnalazioni di un aumento del commercio e del traffico illeciti di organi, cellule e tessuti umani.

 

Mentre la legge mira a proteggere i gruppi vulnerabili, in particolare le donne che vengono indotte con l’inganno a sottoporsi a interventi chirurgici e a vedersi vendere i loro organi nelle reti globali del traffico, fa anche parte del piano strategico del governo per affrontare le sfide sanitarie in un Paese in cui le malattie non trasmissibili (MNT) sono in aumento.

 

La legge criminalizza le transazioni commerciali che coinvolgono organi e tessuti umani e impone sanzioni severe, tra cui l’ergastolo e multe salate. Il ministro della Sanità Jane Aceng ha ringraziato Museveni per aver convertito in legge il provvedimento.

 

Il tema del traffico degli organi è piuttosto sentito nel Continente nero.

 

Due funzionari nigeriani sono stati arrestati l’anno scorso con l’accusa di aver tentato di espiantare gli organi di un bambino. Quest’anno l’ex capo del Senato di Lagos è stato condannato un mese fa a Londra per il tentato espianto di organi di un concittadino nella città inglese di Staines.

 

La Nigeria è un luogo fortemente interessato al commercio degli organi, che vengono venduti – perfino nei mercati – non solo per i trapianti, ma per fini magico-rituali. Il tema è infatti strettamente connesso a quello dei sacrifici umani, una piaga sociale la cui continua ascesa è discussa perfino dal Parlamento nigeriano.

 

Il traffico di organi è comparso anche di recente nel caso della setta religiosa kenyota che portava i suoi adepti alla morte per fame.

 

Il disegno di legge sulla donazione e il trapianto di organi umani è una delle sei misure approvate lunedì dal leader del Paese dell’Africa orientale.

 

Come riportato da Renovatio 21, Kampala ha poc’anzi emanato una legge anti-LGBTQ, che impone la pena di morte per «omosessualità aggravata». Washington ha dichiarato lunedì che sta prendendo in considerazione l’imposizione di sanzioni e restrizioni all’ingresso negli Stati Uniti contro funzionari ugandesi e altri coinvolti in quelle che ha definito gravi violazioni dei diritti umani relative alla legge.

 

 

 

 

 

Immagine di Russell Watkins/Department for International Development via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0); immagine tagliata. 

 

 

 

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